la svolta

Foresterie a Bolzano sud, il Comune: ok a 500 mini alloggi 

Renzo Caramaschi rivendica il via libera del Municipio alla costruzione di appartamenti per i dipendenti  «La Zona industriale può iniziare a risolvere veramente i suoi problemi legati ai livelli di attrattività della manodopera» 


Paolo Campostrini


BOLZANO. «Quanti alloggi? Almeno cinquecento». Il sindaco riguarda il via libera del Comune alla costruzione in Zona di appartamenti per i dipendenti e parla di una svolta che cambierà le carte in tavola: «Bolzano sud ora potrà iniziare a risolvere i suoi problemi legati ai livelli di attrattività della manodopera» aggiunge Caramaschi. Cinquecento è il limite. Che tuttavia giunge alla conclusione di una lunga pressione del mondo economico prima nei confronti della Provincia, che ha aperto la strada nei terreni di interesse provinciale, e poi sugli iter che il municipio era chiamato a percorrere per definire la normativa e autorizzarne l’attuazione. «Dopo questa delibera - dice - è tutto più chiaro».

Ci sono dei vincoli, naturalmente. Uno di questi riguarda la cubatura: non ci dovrà essere sovraestensione della stessa. In sostanza l’imprenditore che desideri inserire unità abitative negli immobili di sua proprietà, sia edifici che capannoni industriali adatti allo scopo, è tenuto a integrarli nell’immobile senza aumentarne il volume. È questo quello che è stato richiesto anche dal Comune, sempre attento, come accaduto per la disciplina degli studentati, a evitare speculazioni o iniziative in grado di inserirsi negli anfratti della disciplina urbanistica.

Gli alloggi, che saranno miniappartamenti di una stanza più bagno e servizi, rientrano nella normativa generale delle foresterie in zona industriale: rotazione tra gli occupanti, occupazione entro precisi limiti temporali, predisposizione di un quadro di opportunità che possano consentire al lavoratore che ottenga una stabilizzazione del contratto di trovare un’altra sistemazione più strutturata. È tuttavia quello che chiedono gli imprenditori. Un quadro di avvio della collaborazione che non impatti subito col drammatico mercato della casa bolzanino il quale costituisce da sempre un deterrente per attrarre mano d’opera, soprattutto qualificata.

Se l’operaio o il tecnico è costretto ad affrontare da solo il quadro inflattivo del capoluogo, i suoi prezzi e i suoi affitti, molte volte è costretto a rinunciare anche a contratti convenienti ma inadeguati al costo della vita. In questo modo, sia l’imprenditore che il lavoratore, hanno invece un margine di tempo sufficiente per calibrare la propria presenza in fabbrica o in azienda: per ottenere aumenti di stipendio, e così essere più competitivi nel mercato abitativo, o per gestire meglio la ricerca di un alloggio con più tempo a disposizione. Questa norma sui minialloggi non entra, tra l’altro, nella norma quadro della zonizzazione acustica e dunque non seguirà la sua eventuale evoluzione come quadro urbanistico d’insieme della Zona.

 













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