Bolzano

Funivia Renon, tolto il semaforo. I pedoni: «Zebre pericolose» 

Fortini (M5S): «Si fluidifica il traffico a discapito di pedoni e ciclisti. Qualcuno ci lascerà la pelle». La replica dell’assessore Fattor: «Eliminato per il rischio tamponamenti e per rendere attrattivo il servizio pubblico»



BOLZANO. Una città troppo a misura di pedoni e ciclisti, o una città troppo a misura dei soli automobilisti? O, ancora, una città dove a farla da padroni sono soltanto i mezzi pubblici, in particolare quelli extraurbani?

Per l’ennesima volta è scoppiata la polemica. In questo caso riguarda un attraversamento pedonale, di fronte alla funivia del Renon.

Prima a disposizione dei pedoni c’era un comodissimo semaforo, su chiamata, molto apprezzato soprattutto dagli utenti della cabinovia, turisti e non. Bastava pigiare, si aspettava un poco, ma poi si poteva attraversare in piena sicurezza. Ora il semaforo a chiamata non c’è più, si deve tentare la sorte attendendo che la strada sia libera e adesso i pedoni si lamentano: sostengono che così l’attraversamento sia diventato assai pericoloso, anche perché il traffico in arrivo da Rencio e dai Piani è sostenuto e i mezzi spesso marciano a velocità sostenuta. L’assessore comunale alla mobilità chiarisce però subito: si tratta di un intervento necessario per fluidificare il trasporto pubblico, perché, se il mezzo pubblico non è puntuale, perde tutta la sua attrattività e gli utenti non se ne servono.

Sparito il semaforo

«Fluidificare il traffico a discapito di pedoni e ciclisti. Autocentrica come sempre, la mia Bolzano» Lo scrive la ex candidata sindaca del Movimento 5 Stelle Maria Teresa Fortini in un suo post su Facebook. L’ex consigliera comunale precisa: «Hanno tolto il semaforo a chiamata davanti alla funivia del Renon, dove lavoratori, bambini e ragazzi in gita e turisti attraversano tutti i giorni. Pericolosissimo! Il rischio di un incidente grave ora è molto alto». Per evitare che non si comprenda la gravità della questione, si attacca l’assessorato alla mobilità: «Si dovrebbe pensare agli utenti della funivia», va oltre Fortini, che precisa: «Due giorni fa c'erano quattro classi in gita di maggio, bambini/ragazzi dai tre ai quindici anni. Che educazione all'autonomia puoi fare se togli un semaforo a chiamata?» Fortini non rinuncia infine ad una frase ad effetto, rivolta all’assessore alla mobilità: «Caro Stefano, ti auguro solo che non ci lasci la pelle qualcuno».

La risposta di Fattor

Pronta la risposta dell’assessore municipale alla mobilità, Stefano Fattor, che commenta: «Vedo che su Facebook si sta dibattendo sulla scelta di togliere il semaforo davanti alla funivia del Renon, raffigurandola come l’ennesima vittoria del “partito dell’auto”».

In realtà, spiega l’assessore, i motivi per cui è stato tolto il semaforo poco hanno a che fare con la fluidificazione del traffico, perlomeno quello privato. «Il semaforo - entra in dettaglio Fattor - si trovava dietro alla curva». Toglierlo «ha significato innanzitutto ridurre il rischio di tamponamento, peraltro ravvisato da tempo». Seconda cosa: «Le code che in certe ore del giorno si formavano (e che ora si sono di molto ridotte) impedivano a molte linee di autobus extraurbane di mantenere la puntualità, presupposto essenziale per rendere attrattivo il trasporto pubblico». Per quanto riguarda i pedoni, prosegue l’assessore, «l’attraversamento è stato spostato al di là della rotonda proprio per accorciarlo, oltretutto con un’isola di rallentamento posta in mezzo alla carreggiata per metterli in sicurezza». A breve, annuncia infine Fattor, la Sta (Strutture trasporto Alto Adige, ndr) farà degli interventi sul piazzale davanti alla funivia, certamente migliorando ulteriormente l’assetto attuale».

Utenti pro auto e bus

«Cosa c'entrano gli utenti della funivia?», si chiede invece Enrico Lillo, già consigliere comunale, che dice: «Chi arriva in macchina per utilizzare la funivia ha un parcheggio a disposizione; chi arriva in treno non ha alcuna necessità di attraversare la strada perché la funivia si trova sullo stesso lato della stazione; chi arriva in autobus idem. Chi arriva a piedi da via Brennero, può attraversare tranquillamente sulle strisce pedonali poste sulla rotatoria che c'è prima dell'incrocio di via Renon. Stessa cosa per chi arriva a piedi da Rencio». Lillo sostiene inoltre che «quel semaforo era inutile per i pedoni e dannoso per la circolazione degli automezzi. Ciclisti e pedoni rispettosi delle regole non hanno mai problemi, ad averceli sono quei tanti indisciplinati che delle regole se ne fregano e che con tanta arroganza le infrangono». DA.PA.













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