Genocidio di Sinti e Rom: «Una occasione di memoria e riflessione per tutti
Domani, 2 agosto, ricorre la giornata di commemorazione: «Servono passi concreti verso la parità di trattamento
BOLZANO. Il 2 agosto si ricorda il genocidio della minoranza: "La giornata di commemorazione in ricordo delle sofferenze dei Sinti e dei Rom deve non solo creare consapevolezza, ma anche portare a passi concreti verso la parità di trattamento", così la responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni Priska Garbin. "Per questo ricordiamo in tale occasione 500.000 appartenenti a questa minoranza vittime del nazismo durante la seconda guerra mondiale: il 2 agosto 1944, quindi esattamente 80 anni fa, vennero uccisi gli ultimi Sinti e Rom ancora prigionieri nel campo di concentramento di Auschwitz", spiega Priska Garbin, responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni dell'Alto Adige: "Tuttavia, nonostante la rielaborazione, la comunità di Sinti e Rom si confronta ancora oggi con stigma sociale e ostilità. I Sinti e i Rom in Alto Adige spesso non si fanno nemmeno riconoscere come tali, per paura di essere discriminati o svantaggiati". Uno dei pregiudizi più noti è che Sinti e Rom siano un popolo nomade senza radici, e inoltre portati a delinquere.
"La realtà quotidiana è ben diversa", sottolinea Garbin: "Sinti e Rom lavorano come gli altri cittadini e la maggior parte di loro vive in appartamento". Uno dei 1.000 sinti altoatesini è Radames Gabrielli, presidente dell'associazione bolzanina "Nevo Drom", che si impegna a promuovere la cultura sinta e a farla conoscere in provincia. La sua famiglia è arrivata in Italia nel XIX secolo e Gabrielli porta avanti questa eredità nella 5a generazione. Per preservare la cultura e la lingua dei Sinti, che si tramandano solo oralmente, la famiglia Gabrielli vive insieme in una microzona a Bolzano, appositamente prevista per la minoranza. Una sua preoccupazione è la definitiva assegnazione dell'area di viale Trento a Bolzano dove la sua famiglia vive provvisoriamente da 14 anni. "I colloqui in merito con le autorità locali e provinciali competenti vanno avanti da anni, ma non si è ancora trovata una soluzione definitiva", così Gabrielli. Conclude Garbin: "Resta da augurarsi che questa giornata di commemorazione in ricordo delle sofferenze dei Sinti e dei Rom non solo crei consapevolezza, ma porti anche a passi concreti verso la parità di trattamento".