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Gli hotel sempre più cari non frenano le prenotazioni 

Fino al 30 aprile 225 mila pernottamenti: nel 2019 erano stati 173 mila. Manfred Pinzger (Hgv): «Rimane l’emergenza del personale: i titolari aumentano gli stipendi per trattenerli»


Aliosha Bona


BOLZANO. Soggiornare in alberghi, pensioni e B&b è diventato sempre più dispendioso in Alto Adige. L’aumento dei prezzi di listino parla di un sostanzioso +9.5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A rivelarlo è uno studio dell’associazione per i consumatori, Assoutenti, che si basa sui numeri Istat. Il dato è considerevole, ma va contestualizzato. Perché il segno più è fatto registrare da ogni città d’Italia, ad eccezione di Trapani, Viterbo e Caltanisetta. Non solo. L’incremento medio dei prezzi nei servizi di alloggio, in Italia, è del 15,2%. Con punte del 43,2% e del 38% da parte di Firenze e Milano.

Cifre che rischiano di rappresentare un vero e proprio salasso per il turismo, che già in queste ore, in Emilia-Romagna, vive con la paura di disdette e cancellazioni. Un’ulteriore possibile spallata alla tragedia di questi giorni.

Il turismo locale brilla

A livello locale, invece, il rincaro del quasi 10% non sembra (al momento) intaccare le prenotazioni. Bolzano regge. Anzi, si migliora. In attesa di un’estate caldissima. Fin qui, da gennaio ad aprile, gli arrivi nel capoluogo sono stati 93 mila. I pernottamenti? 225 mila nel giro di quattro mesi. Non c’è paragone con il 2022, quando gli arrivi furono 68 mila, i pernottamenti 166 mila. «L’effetto del Covid, 12 mesi fa, era ancora presente in minima parte», commenta Roland Buratti, presidente dell’Azienda di Soggiorno, «Perciò il paragone che più ci rende orgogliosi di questo primo scorcio d’anno è quello con il 2019, quando la pandemia ancora non esisteva: facemmo registrare circa il 20% in meno rispetto ad oggi (82 mila arrivi, 173 mila pernottamenti, ndr). Se mi sorprende? Niente affatto. Si vedono i risultati della qualità offerta dalle nostre strutture. E da certi dettagli. Prendiamo come esempio la tassa di soggiorno: qui è bassissima rispetto alle altre zone d’Italia, dove arrivi a pagare anche 6 euro. Qui si assesta sull’euro e 60 centesimi: siamo in fase di studio per aumentarla».

Allarme personale

La gente ha voglia di viaggiare. Lo fa anche a costo di spendere più di quanto non facesse in passato. Per gli alberghi, infatti, l’aumento dei prezzi di listino è stata una conseguenza inevitabile. «C’era da aspettarselo», sottolinea Manfred Pinzger, presidente dell’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv), «Se guardo solamente all’acquisto delle materie prime, il nostro settore ha avuto un aumento del 15%. Per non parlare delle bollette, che solo recentemente si sono attenuate». Alla base della necessità di incrementare i costi spicca la carenza di personale. È un’emergenza ormai nota e diffusa. Che non si riferisce solo all’esterno. «Spesso i titolari sono costretti ad aumentare lo stipendio dei propri dipendenti per non perderli», prosegue Pinzger, «Molti, altrimenti, prenderebbero altre strade. E anche quello incide sul definitivo esborso annuo dell’azienda».

La conferma arriva da Franz Staffler, attuale proprietario dell’albergo Laurin: «C'è un’enorme carenza per ogni settore: dai camerieri agli chef. Stiamo cercando ovunque. Molti hanno cambiato mestiere durante il periodo del Covid. E poi, da noi, c'è sempre il problema delle lingue: conoscere bene sia il tedesco che l’italiano è una prerogativa che non tutti possiedono».

La concorrenza dei B&b

Per quanto riguarda i prezzi di listino, il Laurin rappresenta un po’ la voce fuori dal coro. «Da noi l’aumento non supera il 3%, anche se i costi sono lievitati e i margini di guadagno sono diminuiti. La bolletta dell’energia è scesa nell’ultimo periodo, ma è salita la materia prima. Ed è un fatto rilevante perché vi sono diverse manutenzioni da fare in una struttura come la nostra», spiega Staffler che spera di ripetere «i fatturati del 2019 in un anno che si preannuncia ottimo a livello turistico». A fargli storcere il naso è la sempre maggiore offerta dei B&b. Stanno dilagando in città. Tanto che il sindaco, Renzo Caramaschi, ha parlato di una «situazione fuori controllo» chiedendo nuovi meccanismi di deterrenza: «È una concorrenza sleale e senza limiti», conclude Staffler, «Ora esistono società con 100 appartamenti arredati perfettamente. Bisogna che la politica ponga un freno, eventualmente contenendoli a qualche mese all’anno. Chi utilizza le abitazioni private come strutture turistiche non fa altro che alimentare il problema. Io sono per il mercato libero, ma le condizioni devono essere le stesse per tutti».

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