LA STORIA

«Grazie, mi avete curato bene»: Chloe e Aurora, dall'Australia all'ospedale San Maurizio

Paralizzata dopo la caduta sugli sci. Nel 2017 la donna australiana si era infortunata sulle piste di MonteElmo. È tornata a Bolzano con la bimba, nata dopo l'incidente, per riabbracciare medici e infermieri


antonella mattioli


Bolzano. Sono ripartiti da dove tutto sembrava finito. Dall’ospedale San Maurizio dove Chloe Kennedy, 31 anni australiana, era arrivata in gravissime condizioni il 13 febbraio del 2017, dopo una rovinosa caduta sulle piste da sci del Monte Elmo a Sesto, in alta val Pusteria.

"Siamo venuti a salutare e ringraziare i medici e le infermiere di neurochirurgia e rianimazione che hanno curato Chloe e le sono stati vicini in un momento particolarmente difficile", dice Antonello Vigna, 35 anni marchigiano, il compagno che le è sempre stato accanto. E che c’era anche l’altro giorno quando assieme hanno fatto un'improvvisata al personale dell’ospedale.

L’incidente sugli sci ha cambiato bruscamente priorità e progetti di Chloe costretta ora a muoversi su una sedia a rotelle, ma il 13 giugno dello scorso anno è nata Aurora e da quel giorno la coppia ha un motivo in più per dire che, nonostante tutto, la vita è bella. perché dopo il buio della notte arriva sempre l'aurora. Quella che Chloe aveva in programma di ammirare andando al nord prima di rientrare in Australia, dopo un anno sabbatico passato in Toscana, per imparare l’italiano e conoscere le bellezze del paese del suo compagno. Se il suo viaggio non si fosse interrotto nel peggiore dei modi durante una discesa dal Monte Elmo.

Da allora sono passati due anni. e la famigliola è tornata in italia. dopo la visita ai parenti nelle marche, il battesimo di Aurora a Loreto e l'abbraccio con la bisnonna in basilicata, la tappa bolzanina. Chloe ha incontrato il neurochirurgo Antonio Ria, che assieme agli altri componenti del team, l’ha operata per cercare di limitare i danni prodotti alla colonna dalla caduta.

E ha riabbracciato le infermiere che le sono state accanto nei giorni in cui era attaccata alle apparecchiature che la monitoravano giorno e notte. "E' stato - dice - un momento molto emozionante essere di nuovo qui". La coppia ha quindi voluto rincontrare il maresciallo capo Gandellino Bucci che per primo assieme ad un collega - il carabiniere Michael Fischnaller - era intervenuto sulle piste dell’Elmo per soccorrere Chloe, rimasta immobile sulla neve, dopo aver perso il controllo degli sci. Un abbraccio. Una foto. e un grande grazie per la tempestività dei soccorsi. poi una puntata in Cadore per rivedere Angelo, l’amico della coppia, che il 13 febbraio del 2017 era assieme a Chloe quando è caduta.

"Non c’è rabbia - dice Antonello - per quello che è successo. La vita ti riserva cose brutte e cose belle. ciò che conta è riuscire a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. anche nei momenti più difficili". All’inizio della prossima settimana il ritorno in Australia. "Viviamo a 50 chilometri dalla zona degli incendi - racconta Antonello - la situazione purtroppo è difficile". Una volta tornata a casa la giovane donna, capelli rosso tiziano e un sorriso contagioso, riprenderà le terapia. perché chloe non si è mai arresa all'idea di passare il resto dei suoi giorni su una sedia a rotelle. "Anche in questo campo - spera Antonello - si fanno ogni giorno passi avanti. ci sono allo studio nuove terapie e nuove tecnologie. noi ci crediamo".

 

 

 













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