Hotel in Baviera non accetta turisti altoatesini 

Psicosi dilagante. La coppia è stata informata via mail del rifiuto: «Arrivate da zona infetta» Intanto, in Val Gardena e in Val Badia le disdette di prenotazioni alberghiere sono davvero poche Michil Costa: «C’è chi vuole sapere se si farà la Maratona dles Dolomites...che si corre il 5 luglio!» 



Bolzano. «Se tutta questa paura ci fosse anche rispetto al cambiamento climatico, allora potrei essere contento. Ma quanto sta accadendo mi sembra una psicosi e la dice lunga sulla follia dell’umanità». Le parole di Michil Costa la dicono lunga sul pensiero dell’albergatore filosofo badiota riguardo l’irrazionale terrore che il Coronavirus sta seminando nella popolazione. Costa, a cui abbiamo chiesto se e quanto l’epidemia sta avendo ripercussioni sul turismo. «La situazione è sotto controllo – tranquillizza Costa – ma siamo comunque arrivati all’assurdo. Basti pensare che abbiamo avuto delle persone che hanno chiamato per chiedere se si disputerà la Maratona dles Dolomities (Costa è il presidente del comitato organizzatore, ndr)... che è in programma il 5 luglio prossimo!». Ma la follia, che ha contagiato molta più gente di quanto stai facendo il virus, è arrivata anche oltre le Alpi. «Ho letto una mail – continua Costa – con cui un prestigioso albergo in Baviera, un 5 stelle lusso, non ha accettato la prenotazione di una coppia di altoatesini perché prevenienti da zona infetta. Un albergo super famoso e i la coppia mi ha inoltrato la mail. La gente è fuori di testa. Siamo fuori di senno».

Che in Badia e Gardena la situazione turistica non sia preoccupante lo conferma il numero delle disdette che, per il momento, si contano sulle dita di una mano. Anche se, è ovvio, l’apprensione sta crescendo. In Alta Badia come in val Gardena fra gli ospiti sta aumentando il timore che il virus possa espandersi anche nelle Dolomiti, soprattutto dopo le notizie dei contagi in Alto Adige, anche se sta prevalendo il buon senso. L’associazione degli albergatori è impegnata in un’opera di informazione tra i propri iscritti che, a loro volta, possono tranquillizzano gli ospiti con dati certi. «Gli ospiti si informano ma non hanno ancora disdetto le camere né tanto meno le prenotazioni – Andy Pertot, titolare di un piccolo albergo a San Cassiano, in val Badia – Devono e dobbiamo stare più tranquilli». Aggiunge Roberta Rinna de La Majun di La Villa: "Da questa mattina sono arrivate le prime telefonate per chiedere informazioni. La situazione va affrontata con razionalità. Mi rendo conto che in questo momento è più importante la correttezza nei confronti degli ospiti che il nostro guadagno personale, ma credo, comunque, ci sia una situazione di panico ingiustificato che va superata con il buon senso. Pazienza e un minimo di razionalità servono per riportare la situazione ad un livello non di allarme». A fare un bilancio della situazione in Alta Badia è Jan Paul Bernardi dell’associazione turistica. «Per quello che ne so, finora, non vi sono state disdette nei vari alberghi della nostra zona. Noi abbiamo confermato le varie manifestazioni e ci limitiamo a dare tutte le informazioni utili che riguardano la prassi da seguire per contrastare la diffusione del virus. Preziose, in tal senso, sono le indicazioni fornite dalle associazioni provinciali delle categorie interessate». L’Alta Badia non dimostra particolare apprensione nei confronti di vari problemi sollevati dal coronavirus, anche perché gli ospiti hanno dimostrato di avere voglia di informazioni più corrette sullo stato di cose. Lo stesso discorso vale per la Gardena dove, anche lì, le disdette sono poche. Lo conferma Armin Mussner dell’albergo ristorante Val: «Stamane ho ricevuto una prima telefonata di un cliente che chiedeva informazioni. L’ho tranquillizzato sullo stato delle cose. La nostra, infatti, al momento, non è considerata una zona a rischio. Una disdetta, invece, l’ho avuta al ristorante, dove un gruppo, che aveva prenotato l’altra sera, ha preferito non cenare».(A.D.)

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