I morti sono 150, i contagiati 1.611 Mascherine, andiamo verso le multe 

Dalla settimana prossima si cambia. Kompatscher: «Indossare una protezione diventerà un obbligo giuridicamente sanzionato» Bolzano: 335 positivi, al secondo posto Appiano con 111. Trento parte con i test sierologici nei paesi a rischio. Widmann: li abbiamo ordinati


Valeria Frangipane


Bolzano. Il Coronavirus non molla. I contagiati salgono da 1.522 a 1.611, la curva resta appiattita - è vero - ma continua a non scendere ed i morti passano in un solo giorno da 139 a 150 (104 hanno perso la vita nelle strutture ospedaliere e 46 nelle case di riposo). I ricoverati sono 238, i guariti 199.

Numeri impensabili, che ci restituiscono la fotografia di un dramma. In questi scenario il presidente Arno Kompatscher va veloce e dopo aver annunciato che l’Alto Adige sarà tra le prime province ad aprire ed a riavviare le attività dice che se vogliamo davvero farcela dobbiamo proteggere naso e bocca con la mascherina e se non lo facciamo saremo multati.

Le mascherine dalla settimana prossima diventano dunque obbligatorie. Probabile data di partenza mercoledì 8 aprile. «La mascherina - dice Kompatscher - diventa un obbligo giuridicamente sanzionato».

Gli altoatesini faticano a stargli dietro. Giovedì scorso il presidente nella sua ordinanza aveva “ordinato” a tutta la popolazione, “quale segno di rispetto verso il prossimo e la collettività, di coprire naso e bocca con mezzi protettivi idonei quando ci si reca fuori dall’abitazione e nei rapporti sociali consentiti”. Venerdì aveva rettificato trasformando l’ordine in raccomandazione. Raccomandazione che a giorni torna obbligo. D’accordo l’assessore Thomas Widmann: «Impensabile non proteggersi e non proteggere gli altri, in giro c’è troppa gente che se ne frega ed io ho paura per i posti in Rianimazione. Abbiamo 49 posti occupati, prima erano 51, ma 11 persone sono state trasferite in Austria (Reutte, Lienz, Hall, Innsbruck, Feldkirch) e Germania (Lipsia). Abbiamo ancora 18 letti per estrema emergenza. Stiamo alle regole, questo maledetto virus non molla».

Mascherine si mascherine no

L’esperto: «Non c’è evidenza»

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità nel corso del bollettino quotidiano della Protezione civile sulla diffusione del Coronavirus a proposito di mascherine ha detto che c’è grande dibattito nella comunità scientifica, non esistono grandi evidenze scientifiche. «le mascherine sono utili, e questo è certo, per fermare il contagio da un soggetto in cui alberga il Sars Covid 2, ma la misura fondamentale è il rispetto del distanziamento sociale. Ragionamenti su un uso più allargato di questi dispositivi di protezione sono oggetto di riflessione nel comitato scientifico».

Bolzano 335 contagiati

Il caso Appiano:111 infetti

In Alto Adige ci sono 1.611 infetti. Bolzano ne registra 335 (venerdì erano 322), al secondo posto compare Appiano che passa da 84 a 111. Numero incredibilmente alto se comparato alla popolazione residente. A seguire Merano (79), Castelrotto (75), Laives (59). Ad Appiano e Castelrotto “pesano” purtroppo i dati alti delle case di riposo. Pressochè stabile Badia e Gardena, ricordiamo che quest’ultima all’inizio aveva registrato numeri molto importanti. Ortisei risulta stabile a 51 infetti, Selva (ne aveva 40 passa a 42) e Santa Cristina è ferma a 24.

Il Trentino blinda 5 Comuni

E impone il test sierologico

Il Trentino per superare l’emergenza ha fatto una scelta decisa. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti spiega che in 5 Comuni verranno irrigiditi i controlli, dal momento che hanno il tasso di infezione particolarmente alto. Si tratta di Canazei, Campitello di Fassa, Borgo Chiese, Pieve di Bono-Prezzo e Vermiglio. «Ci sarà un massiccio controllo su questi Comuni perché è necessario fare in modo che le persone rispettino le regole senza sbagliare. E proprio in questi paesi inizieremo la fase di sperimentazione dei test sierologici per individuare le persone che hanno sviluppato anticorpi. In queste zone la Protezione civile metterà le mascherine a disposizione subito per tutta la popolazione».

Bordon, noi all’avanguardia

Da domani la sperimentazione

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Trento - Paolo Bordon - spiega che domani parte con il test sierologico sui primi 6 mila abitanti dei 5 Comuni a rischio. «Siamo all’avanguardia nel campo della diagnostica e tra i primi a partire, d’accordo con l’istituto superiore di Sanità. Dobbiamo guardare oltre al tampone, che non viene comunque bypassato, guardiamo avanti si apre per tutti una nuova fase. Abbiamo deciso di avviare la sperimentazione che consente attraverso il prelievo del sangue di verificare meglio e più velocemente l’eventuale contagio da Coronavirus». L’idea della giunta è creare una sorta di “patentino” di immunità (o non contagiosità) grazie al quale semplificare il rientro al lavoro. Inizialmente ad essere sottoposto al test sarà il personale sanitario che opera contro il virus, poi il sistema diagnostico (che ha base nel laboratorio di patologia clinica di Rovereto) sarà esteso il più possibile al resto della popolazione.

Widmann parla di sperimentazione interessante: «Chiederò a Trento come hanno fatto ad avere in tempo cosi rapido i test sierologici che noi abbiamo ordinato per il personale Asl (171 positivi) e le case di riposo». Nulla è previsto, al momento, per la popolazione.













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