I primari lasciano gli ospedali pubblici: «Troppa precarietà»

Il sindaco Brunner preoccupato per i reparti di Bressanone «C’è il rischio che anche i pazienti scelgano il privato»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Ospedale di Bressanone in difficoltà per ben due dimissioni di un medico primario nel giro di pochi mesi. Dopo l'addio del dirigente medico del reparto di chirurgia plastica Alexander Gardetto, oggi ai vertici della clinica privata "BrixSana", ecco che qualche giorno fa anche il primario di ginecologia ed ostetricia Arthur Scherer ha rinunciato all'incarico per affrontare una nuova sfida altrove. Due vuoti importanti che dovranno essere riempiti al più presto con due sostituzioni all'altezza, che evidenziano però una situazione globale che preoccupa anche il sindaco di Bressanone, Peter Brunner. «Il sistema sanitario provinciale è in una fase di cambiamento e penso che ciò crei una situazione di precarietà e insicurezza anche tra i medici - spiega Brunner - Alcuni di loro, come appunto Gardetto e Scherer, hanno deciso di lasciare per altri incarichi e quindi l'insicurezza aumenta. All'ospedale di Bressanone, come altrove, servono molti medici. Solo nel reparto di ginecologia ed ostetricia servono 7 persone, di cui 4 medici, e so che è stata incaricata un'agenzia specializzata di trovare professionisti che possano coprire i posti vuoti in modo stabile. E non è facile».

Secondo il sindaco Brunner, la precarietà del settore pubblico, con turni da coprire, spingerebbe i medici a scegliere il privato. E per motivi diversi potrebbe fare così anche l'utenza. «La carenza di medici crea liste di attese lunghe - continua il sindaco - E se a ciò si aggiunge l'insicurezza interna al pubblico e l'apertura di diverse strutture private, non mi meraviglierei che presto anche i cittadini potrebbero lasciare il pubblico per il privato. È giusto che ci sia concorrenza, ma mi auguro che gli utenti non risentano di questo momento di precarietà». Brunner teme che la precarietà interna e la carenza di medici possano influenzare anche i cittadini. «La sanità è un settore delicato e quindi il momento difficile, con pochi medici e lunghe liste di attesa, potrebbe spingere sempre più persone a rivolgersi al privato - conclude Peter Brunner - Mi auguro che le cose possano migliorare. Oggi il direttore per Bressanone, Vipiteno e Brunico è uno, il dottor Walter Amhof, entro settembre dovrebbe essere nominato un direttore definitivo solo per Bressanone e Vipiteno, e quindi mi auguro che la stabilità dirigenziale e l'assunzione di nuovi medici possano far superare il momento di precarietà che oggi vive l'ospedale cittadino».













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