Sanità

I sindacati: «Medici e infermieri, è fuga all’estero e nel privato» 

Quattrocento sanitari altoatesini lavorano Oltrebrennero: in Austria, Germania, Svizzera. Bask, Anaao e Nursing Up: «Si impongono contratti più remunerativi perché è sempre più dura trattenere i giovani»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Quattrocento tra medici ed infermieri altoatesini lavorano Oltrebrennero. In Austria, Germania, Svizzera ecc. E molto probabilmente non torneranno più a casa loro. Un peccato.

Numeri che pesano se pensiamo che in provincia di Bolzano la carenza di personale è un vero problema: mancano 70 medici di famiglia, 9 pediatri ed altri 200 specialisti delle varie branche, richiestissimi anestesisti e chirurghi. E 400 professionisti (su un totale di 1.800) assunti con contratto a tempo determinato per 5 anni sono ancora senza patentino, probabile che se non riusciranno a superarlo torneranno a casa loro. Numeri molto critici anche per gli infermieri, ne mancano diverse centinaia.

I sindacati sono preoccupati: Ivano Simioni (Bsk/Aaroi), Edoardo Bonsante (Anaao) e Massimo Ribetto (Nursing Up) spiegano che si impongono nuovi contratti, più remunerativi, perchè è sempre più dura trattenere i giovani medici che al pubblico preferiscono il privato. Ed in Alto Adige stanno sorgendo numerose strutture private visto che l’Asl firma sempre più convenzioni perchè deve dare respiro al pubblico.

Germania, pagati il doppio.

Ivano Simioni dice che la classe dirigente non ha ancora imparato a gestire le risorse umane. «Quando sono entrato in ospedale, era la metà degli anni Ottanta, i posti per i medici scarseggiavano. Adesso è il contrario. E in queste condizioni il personale te lo devi tenere stretto, lo devi motivare, agevolare. Non gli puoi dire che se non gli va bene così può andare altrove, perchè non lo rimpiazzi più. E così succede che gli specialisti - ma anche gli infermieri - se ne vanno Oltrebrennero o nel privato e non ritornano. So che alle lauree di Innsbruck si presentano i rappresentanti degli ospedali in cerca di giovani medici. Li reclutano subito».

In Austria - continua Simioni - i giovani alle prime armi sono pagati circa come in Alto Adige ma hanno più agio nella libera professione. In Germania guadagnano il doppio. «Se da noi un medico assunto da poco viene pagato 4.200 euro al mese, in Germania ne riceve 8.400. In Svizzera ancora di più, ma certo lì il costo della vita è alle stelle. E poi tutto il sistema è più flessibile. In Italia c’è lo scoglio dei concorsi. Altrove no.

Con la laurea in tasca in Germania ti puoi presentare negli ospedali - che spesso sono a gestione semi privata - parlare col primario e chiedere se ha bisogno di personale per la formazione. Ti trovano anche l’alloggio ed il lavoro per il partner. E poi all’estero puoi fare attività scientifica (in Alto Adige solo fuori dall’orario di lavoro), hai orari più flessibili e possibilità di carriera accademica». Per i sindacalisti i giovani sono cambiati rispetto a 40 anni fa. «Non esiste solo lavoro, etica del sacrificio, ma serve tempo per la famiglia e lo svago. E se non lo capisci li perdi».

Contratti vetusti.

Edoardo Bonsante è convinto che «sarà sempre più difficile attirare giovani se non si modificheranno i contratti e le condizioni di lavoro che, proprio per carenza di personale, sono stressanti. In ospedale abbiamo un contratto appiattito da anni. In contrattazione dato che la Provincia non vuole stanziare fondi nuovi ho chiesto almeno di chiudere il triennio 2016-2018 con solo qualche modifica normativa per adeguarci al contratto nazionale, in attesa dell'aumento dell'indennità di esclusività, dovutoci per legge, che ormai tutto il resto di Italia percepisce dal 2021».

«Certo - incalza Simioni, con un più 27%». Per tutta risposta ci è arrivata una proposta di chiudere le contrattazioni addirittura fino al dicembre 2021, saltando quindi il triennio 2019-2021, una proposta inaccettabile.

Infermieri, stipendi bassi.

Ed a protestare sono anche gli infermieri. «Continuiamo a dirlo ed a ripeterlo - dice Massimo Ribetto - la nostra professione è più valorizzata all’estero. Gli stipendi in Italia sono tra gli ultimi posti in Europa. Sono le statistiche internazionali a dirlo e la questione è ormai di dominio pubblico. Anche in Alto Adige i nostri stipendi sono inferiori di almeno 500 euro rispetto a quanto si guadagna in Austria e Germania, per non parlare del confronto con la Svizzera.

Rispetto poi ad Austria e Germania va detto che il personale formato in Italia e nella nostra provincia ha competenze più estese che all’estero ci invidiano, per questo chi se ne va da qui è accolto a braccia aperte. Ma qui sono pagati di meno. Un paradosso assoluto. È per questo che molti colleghi, se possono, scelgono altri Paesi. E poi a pesare qui c’è anche il caro vita ed il caro alloggi».













Altre notizie

Attualità