Il Comune di Bolzano si attiva contro la povertà sanitaria
Agli enti caritatevoli si stanno avvicinando anche i bolzanini che non hanno il necessario per le cure private e i farmaci
BOLZANO. Sono stati presentati i risultati di un'indagine sulla "Povertà sanitaria nella Città di Bolzano". Chi è povero infatti. spesso non ha accesso alle cure private e all'acquisto di farmaci.
L'iniziativa come ha chiarito l'Assessore comunale competente Juri Andriollo, è stata promossa nell'ambito dell'Osservatorio comunale per le politiche sociali della qualità della vita e realizzata dalla ricercatrice Milena Brentari.
All'incontro, oltre al direttore della Ripartizione comunale Servizi alla comunità Carlo Alberto Librera, sono intervenuti anche i rappresentanti di alcuni enti e associazioni che operano nel settore, tra questi in particolare l'associazione Volontarius con il presidente Claude Rotelli e Croce Bianca con il direttore Ivan Bonamico.
La povertà sanitaria consiste nell'impossibilità di accesso alle cure, rivolgendosi a un medico specialista o dell'acquisto di farmaci da parte di persone in stato di indigenza. Obiettivo della ricerca quello di esplorare e promuovere iniziative e metodi di contrasto alla povertà sanitaria e dare visibilità e valorizzazione alle iniziative degli enti caritativi, sensibilizzando i cittadini e le Istituzioni alla cultura del dono, del volontariato e della partecipazione attiva.
I beneficiari degli enti caritativi sono principalmente persone senza fissa dimora o persone con background migratorio che hanno perso il lavoro.
La percezione negli enti caritativi è che la richiesta di sostegno da parte di cittadini "autoctoni" sia in aumento.
Diversi enti caritativi si assumono i costi di spese per farmaci e di spese sanitarie, alcune particolarmente onerose come le spese odontoiatriche.
In conclusione Andriolo ha sottolineato che "la povertà sanitaria richiede, come nel caso di altri problemi sociali, un'azione e un approccio di sistema che metta in dialogo e in rete sinergica le diverse realtà istituzionali e il mondo del volontariato, che di fatto è il primo "termometro" che registra i bisogni dei cittadini soprattutto quelli non soddisfatti dalle Amministrazioni Pubbliche".