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Il Ct Ussa perde i campi: ribaltata la sentenza del Tar 

Via Parma. Il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli del Comune e della Scuola tennis Varese. Il centro sportivo bolzanino ci rimette la concessione: «Adesso il municipio risolva l’errore»



BOLZANO. Il Centro tennis Ussa perde la gestione dei campi di via Parma. Lo ha stabilito con una sentenza il Consiglio di Stato, che accogliendo gli appelli presentati dal Comune di Bolzano e dalla Scuola tennis Varese ha ribaltato la sentenza emessa dal Tar lo scorso ottobre. L’Ussa si ritrova con le spalle al muro. Non le resta che chiedere di essere trattata come l’associazione che dai primi anni Novanta si spende per diffondere la passione per il tennis tra giovani e meno giovani. «Adesso il Comune risolva l’errore che ha commesso», prende posizione la società dopo la sentenza.

L’Ussa in via Parma

Il Centro tennis Ussa è in via Parma dal 2000, cioè da quando la struttura coperta intitolata al pioniere del tennis bolzanino Manlio Giannelli fu ultimata. Per diversi anni gestisce i campi con una concessione del Comune. Arriva la pandemia con le sue ricadute sulle associazioni sportive. Nel luglio del 2021 entra in vigore il decreto Sostegni bis, che fa scattare fino al 2023 la proroga della concessione. Prolungamento che poi sarà portato al 31 dicembre 2025 dal decreto Milleproroghe.

Gli sviluppi recenti

Nel frattempo, il Comune indice una nuova gara per la concessione della struttura. Ma nulla è scontato: si aggiudica l’appalto la Scuola tennis Varese. Uno schiaffo per il Centro tennis Ussa, rappresentato dall’avvocato Federico Mazzei. L’11 ottobre dello scorso anno il Tar gli dà ragione.

Il Comune e l’associazione lombarda presentano due ricorsi al Consiglio di Stato. Ieri la pubblicazione della sentenza, dalla quale, come riferisce la nota dell’Ussa, «si evince che il Comune non avrebbe dovuto indire una nuova gara, bensì applicare subito la legge di proroga fino al 2025, perché il Sostegni bis era già in vigore alla data di indizione della gara».

Secondo il Consiglio di Stato, il fatto che il Ct Ussa partecipasse alla gara era incompatibile con la proroga. «Perché il Comune ha indetto la gara, se la proroga sarebbe scattata per legge?», si chiede il Ct Ussa, ormai senza alcuna possibilità di impugnazione.

E adesso?

Ora la Scuola tennis Varese, aggiudicataria della concessione, deve stipulare il contratto. Varrà sei anni, come stabilito dal bando. Ma in via Parma sono in corso campionati, ci sono agonisti e agoniste che si allenano, c’è un pallone pressostatico di proprietà. Perciò il Ct Ussa «auspica che il Comune voglia trovare una soluzione coerente per poter risolvere la difficile situazione a cui ha dato il via».

Da tecnico nazionale della Federazione tennis e capogruppo della Lega nel Consiglio comunale, Roberto Selle ne fa un caso politico. «Trovo molto antipatico e privo del minimo buonsenso l’accanimento verso il Ct Ussa», esordisce, «Capisco la società di Varese, ma non che il Comune di Bolzano faccia ricorso al Consiglio di Stato. Nel 2025 mi auguro che ci saranno tanti appassionati di tennis che voteranno per la Lega e per mandare a casa una giunta di centrosinistra». Selle torna al 2013, quando fu chiuso il centro ricreativo Difesa con i suoi tre campi da tennis. Rispolvera la scuola di tennis che operava tra via Parma e via Resia e ricorda la perdita di quattro campi in via Druso. «Sull’onda dei successi di Jannik Sinner – conclude – il tennis sta crescendo ovunque in Italia, ma a Bolzano si chiudono le strutture. Farò molta attenzione a cosa succederà ora in via Parma, perché dal sito di questa scuola di Varese mi sembra che non ci siano istruttori con qualifiche professionali. Mi chiedo cosa vogliano produrre per il tennis bolzanino. O vogliono solo lucrare?».

 













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