Il lockdown lo trasforma in stalker  

Nei guai un ultrasessantenne di Bolzano. L’uomo si è invaghito di una donna più giovane di lui e ha iniziato a seguirla, proponendole incontri. Non è mai stato corrisposto ma non si è rassegnato ed è stato arrestato 



Bolzano. Il periodo del blocco forzato di tutte le attività, con necessità di rimanere in casa per far fronte all’emergenza coronavirus, è ricordato come uno dei più difficili e complessi all’ufficio del Gip (giudice delle indagini preliminari) del tribunale di Bolzano.

Sono stati infatti numerosi i casi portati al vaglio della magistratura a seguito di forti tensioni registrate tra soggetti conviventi anche in ambito familiare. Ovviamente i casi più difficili sono stati riscontrati in situazioni che anche in precedenza al lockdown avevano evidenziato difficoltà di convivenza.

Il prolungato periodo di confinamento in casa, con blocco di ogni attività (anche di quella lavorativa) ha dunque esasperato situazioni già molto critiche. Come nel caso di una famiglia bolzanina che si è vista costretta a ricorrere al provvedimento del giudice per far allontanare da casa il figlio, diventato irascibile ed estremamente violento.

A ritenere che la situazione dovesse essere risolta una volta per tutte sono stati i due genitori che hanno chiesto ai giudici di intervenire per portare un po’ di pace e serenità in casa. E così il magistrato ha disposto l’allontanamento dal contesto familiare del figlio con contestuale divieto di avvicinamento. Provvedimenti di questo tipo sono stati numerosi in tutto il periodo di blocco imposto dalle norme anti Covid.

E proprio in questi giorni si è conclusa davanti al giudice, sempre in fase preliminare, anche una vicenda che ha visto protagonista un bolzanino di oltre 60 anni che proprio durante il periodo di lockdown ha iniziato ad importunare una donna (più giovane di lui) di cui si era invaghito incontrandola casualmente per strada all’epoca in cui anche andare a fare la spesa in un supermercato era diventato un problema con snervanti attese per poter sfruttare il proprio turno. L’altoatesino non ha trovato di meglio che organizzare pedinamenti, cercando colloqui per strada, proponendo incontri.

La donna non lo ha mai illuso, nel senso che i sentimenti del sessantenne non sono mai stati ricambiati eppure lo stalker non si è dato per vinto. Al punto da ignorare anche un primo ammonimento verbale. In realtà la situazione, a conclusione del periodo di blocco imposto dalle misure anti Covid, è addirittura peggiorata e la donna si è vista costretta a presentare denuncia. Come prima conseguenza l’uomo è stato arrestato allo scopo di evitare che la persecuzione in atto potesse continuare. Ora la misura cautelare è stata alleggerita: l’altoatesino è tornato in libertà ma il giudice gli ha imposto l’obbligo di dimora in Bassa Atesina. Dunque l’uomo non può avvicinarsi a Bolzano.













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