Il ministro: L’Alto Adige  rispetti le leggi sulla Sanità 

Il caso. Leggi impugnate, Nas negli ospedali, modello austriaco ko, vaccini, liste d’attesa  Kompatscher in perenne anticamera. Giulia Grillo: «Ci vedremo subito dopo la pausa estiva»



Bolzano. «kompatscher riceverà la stessa accoglienza e disponibilità all’ascolto che riservo a tutti i suoi colleghi, ci vedremo subito dopo la pausa estiva». Parla così il ministro della Salute - Giulia Grillo - in una lunga dichiarazione fatta circolare in chat dagli attivisti M5S del Trentino Alto Adige.

Kompatscher fa anticamera

Leggi impugnate, ispettori negli ospedali, no al “modello austriaco”. Procedura, quest’ultima, concordata quando a Roma c’era il Pd e al ministero delle Regioni l’alleato di ferro Gianclaudio Bressa. Al ministero c’è ora Giulia Grillo del M5S e a Palazzo Widmann ne sono convinti, «ci hanno dichiarato guerra». Poche settimane fa il ministro si era dichiarato indisponibile al tavolo di mediazione sulla sanità altoatesina proposto dalla ministra delle Regioni Erika Stefani (Lega). Era partita dunque una richiesta di appuntamento da parte di Arno Kompatscher. Risposte? «Ancora nulla», ripete come un mantra il presidente. «Lo riceverò molto presto - dice Giulia Grillo - ha fatto richiesta di incontro pochi giorni fa, lo vedrò appena possibile, come faccio continuamente con molti presidenti di Regione».

L’asse Lega M5S

Mentre Kompatscher fa anticamera i parlamentari Svp hanno chiesto un incontro con il sottosegretario alla Salute Luca Coletto, un leghista. «La Lega, nostra alleata a Bolzano non ci difende a dovere!», hanno detto. Ma il ministro non è d’accordo. «Coletto - dice - è sottosegretario del mio ministero, è una persona con cui collaboro ogni giorno in modo molto efficace e fattivo. Con lui stiamo portando avanti il delicato percorso prossimo Patto per la Salute 2019-2021. Non penso che ci saranno questioni insormontabili da risolvere. La sanità e un tema troppo importante per farne oggetto di speculazioni politiche. Noi siamo pronti al confronto e troveremo le soluzioni migliori».

Modello “austriaco” ko

Il ministero ha appena bocciato la normativa provinciale che permette l’assunzione di medici neolaureati secondo il ”modello austriaco”. Giulia Grillo spiega perchè. «Occorre fare molta attenzione. Il punto della questione è che la Provincia di Bolzano sta “ospitando” specializzandi in un percorso di formazione austriaco, cosa che è consentita da una nota verbale del ministero degli Esteri. Alla fine di tale percorso però i medici per lavorare in Italia devono aver conseguito prima il riconoscimento della qualifica. Non può essere automatico il passaggio nel nostro Servizio sanitario nazionale. Ecco perché credo che l’impugnazione delle assunzioni da parte di Anaao sia sensata».

Liste d’attesa, ritardi

La visita specialistica entro 30 giorni in Alto Adige resta un sogno. Ed il Piano per abbattere le code (prioritaria entro 10 giorni, differibile entro 30) - richiesto dalla ministra a tutte le Aziende d’Italia - in Alto Adige non si vede (il Trentino ha approvato il suo lo scorso maggio). «Abbiamo realizzato un Piano nazionale di gestione delle liste d’attesa che la Conferenza Stato-Regioni ha approvato a febbraio. Ma ora sono le regioni che devono darne attuazione e mi spiace dover devo constatare che la provincia di Bolzano è la sola insieme al Friuli Venezia Giulia a non aver ancora presentato il nuovo piano».

Vaccini? Non serve l’obbligo

Vaccinazioni, l’Alto Adige è la pecora nera d’Italia. «Se l’Alto Adige ha ancora la copertura vaccinale più bassa vuol dire che non è stato fatto abbastanza - dice Grillo. Penso che non serva l’obbligo per convincere a vaccinare i propri bambini, ma occorre capire i motivi di questa diffidenza e puntare all’adesione consapevole. In Parlamento c’è una proposta di legge che va proprio in questa direzione».

Ispezioni e cartelle cliniche

Gli ispettori dei Nas continuano a battere gli ospedali dell’Alto Adige. «Le ispezioni sono state effettuate a fine giugno - dice il ministro - Voglio ricordare che è diritto del paziente avere la propria documentazione sanitaria nella lingua che egli parla, è un principio sancito dalla delibera della Provincia nr. 3.793 del 2005. E a questo principio di diritto, nonché di trasparenza, chiedo a tutti di attenersi».

Il primario escluso dall’Ordine

Il caso del primario del Laboratorio del San Maurizio - Thomas Müller - escluso dall’albo dell’Ordine dei medici, perchè non conosce l’italiano - continua far discutere. «Non sarò certo io a mettere in discussione il principio del bilinguismo in Alto Adige. Bisogna conoscere il tedesco e l’italiano per fare il medico a Bolzano tutto qui. Ritengo che il requisito della lingua italiana sia imprescindibile per esercitare il ruolo di dottore in Italia. So che su questo, sta lavorando con la Provincia proprio Coletto e ci sarà a breve in incontro tra ministero e ordine».















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