Bolzano. quando si dice: “non mollare”. il comune gli vieta di portare il pranzo la domenica ai richiedenti asilo che vivono a parco stazione? loro rilanciano con le tavolate “anti-razziste”, aperte a tutti, bolzanini e migranti, con l’obiettivo di abbattere i muri, iniziando dalla condivisione del cibo. il primo si è tenuto ieri a oltrisarco nella sede di “vivi maso della pieve”. sala piena e piatti senegalesi squisiti, preparati dalla bravissima chef bolzanina di dakar Ndella mbaye. l’iniziativa è partita, oltre da ndella, da papadam diop, dalla vicepresidente della consulta migranti Monica rodriguez natterI, e dall’operatrice della coop officine vispa Rachele sordi. significativa ai tavoli la presenza della consigliera comunale, con delega sull’immigrazione, Chiara rabini e del consigliere provinciale pd Sandro repetto, già assessore al sociale del comune. segno che la decisione dell’attuale assessore, Juri andriollo, di proibire i pranzi all’aperto, non è condivisa da molti nella maggioranza che governa la città. «il parco - spiega repetto - ha sicuramente delle criticità pesanti. per tentare di governare la situazione è fondamentale l’aiuto di persone come papadam che sono in grado di parlare e mediare coi ragazzi che vivono in strada, e che questi ragazzi rispettano e vedono quasi come un padre, un fratello maggiore...». brucia ancora la linea del comune di delegare a una cooperativa corsi di acra yoga o di educazione canina nel parco. «iniziative senza senso - dice secco papadam -. infatti, come si è visto, le cose sono solo peggiorate». da qui l’idea di continuare coi pranzi ma con un’altra formula. una volta al mese in una struttura attrezzata di quartiere, proponendo piatti della cultura e della tradizione dei diversi paesi di provenienza. l’idea funziona: ieri i 35 posti a tavola erano sold-out da giorni. va detto, infine, che papadam, ndella e monica continuano a portare coperte e vestiti sia al parco sia sotto i ponti, dove molti giovani vivono al freddo in condizioni inaccettabili.