Il progetto Benko bocciato per un voto
Non passa la delibera nonostante il sì di Spagnolli. Il sindaco rilancia: «La giunta va avanti. Il megastore? Pensiamoci su»
BOLZANO. Bocciato il progetto Benko. Il consiglio comunale ieri sera lo ha respinto. Non sono stati sufficienti i 22 voti a favore, ne servivano 23 su 44 votanti. È finita intorno alle 22.30 con 22 sì, 19 no e 3 astenuti al termine di un voto al cardiopalma. È stato un voto segreto, chiesto da nove consiglieri della maggioranza come forma «di tutela» degli assessori, spiegano, rispetto al rischio di cause legali. «Il voto deve essere libero», spiegava nel pomeriggio l’assessore Mauro Randi. Nonostante il voto segreto, il sindaco Luigi Spagnolli aveva annunciato la sua intenzione di voto: «Voto sì e sono coerente». La bocciatura ha trovato una maggioranza divisa tra favorevoli e contrari, mentre destra e centrodestra si sono compattati quasi interamente sul «sì». E ora? Ora è difficile. Spagnolli con la bocciatura del megastore si potrebbe garantire una maggioranza con i Verdi, ma nel suo intervento ha riservato punture pesanti a Cecilia Stefanelli. Questo il commento a caldo di Spagnolli: «Un voto ha deciso tutto. Dobbiamo accettarlo, ma il rapporto pubblico privato deve andare avanti. Il comportamento del gruppo Verde in questo ultimo mese non mi ha dato grandi garanzie di tenuta. Io preclusioni non ne ho. Mi risulta che ne abbiano molte più loro». E infine, sempre Spagnolli: «La giunta c’è. Abbiamo un mese per decidere. Formalmente il progetto è stato bocciato, ma ha avuto 22 sì e solo 19 no. Pensiamoci». È già una indicazione corposa. Forse si studia una via per salvare il progetto (magari rivedendolo) e la maggioranza chissà con chi...
Luigi Spagnolli ieri sera ha parlato al termine delle due serate dedicate al progetto. Nel suo discorso ha ricostruito la storia del progetto di riqualificazione urbanistica del quadrante di via Alto Adige. Ha ribadito di avere creduto nel progetto e di continuare a crederci, ha sottolineato «oggi (ieri, ndr) ci sarà una decisione libera, perché non c’è una contrapposizione chiara tra maggioranza e minoranza. E comunque, non si muore e non si vive a Bolzano per il progetto Benko». Spagnolli ha elencato quelli che considera errori da parte della cordata di Benko: «Discutibili le modalità di presentazione, quel depliant patinato in tempi di crisi economica.. Avere cercato di mandare a casa il consiglio comunale ha dimostrato l’assenza di scrupoli. Ma questa è la proposta in cui ho creduto, che ci avvicina alle grandi città europee, e su cui i nostri tecnici hanno lavorato con un entusiasmo incredibile». Si parla di lobby, ricorda Spagnolli, la lobby di Benko e quella «dei commercianti del centro, che cercano di bloccare il progetto» (una lettera di Walter Amort, presidente dell’Unione commercio è stata inviata a tutti i consiglieri). Luigi Schiatti (Lista Benussi), facendo intuire il suo voto contrario, è stato chiaro: «Siamo stati tutti oggetto di qualche interesse». Spagnolli sottolinea: «Le lobby esistono, certo». E poi è passato ai rapporti con i Verdi, con i loro voti ottenuti per la giunta «dopo il grande nein di Anna Pitarelli». Nell’accordo con i Verdi Spagnolli si era impegnato a votare no al progetto, «ma, consigliera Cecilia Stefanelli, mi è dispiaciuto che lei abbia detto che avevo cambiato idea sul progetto. Io avevo detto che avrei potuto votare contro, dopo quanto successo. Le sue parole sono un modo per screditare il sindaco, non è il modo migliore per avviare una possibile collaborazione». Infine l’annuncio del voto: «Voto sì, ma lo voto io, non la coalizione, che è libera. E così credo di tenere fede all’impegno». Alcuni degli interventi in aula nelle due giornate. L’assessore Luigi Gallo ha annunciato così il voto contrario: «La sostanza più importante che ci rimarrà di questa vicenda è che il consiglio comunale deve poter decidere. È un progetto che ha diviso la città, il consiglio comunale, i partiti, le categorie economiche, il centro dalla periferia. Si è preferito fare passare l’idea di avere le mani sulla città». Contrari anche Rudi Benedikter (Projekt Bozen) e Guido Margheri (Sel) che parla di «partita truccata». No di Monica Franch (Pd), mentre Sandro Repetto (Pd) ha confermato il sì. Voto a favore di Enrico Lillo (Forza Italia): «L’area è indubbiamente degradata, il progetto ne consentirà la riqualificazione urbanistica e sociale, con ricadute importanti sulla sicurezza. Siamo certi della correttezza della procedura». Sì della Lega, con Carlo Vettori: «Non è un voto politico. È tardi per recriminare. Il progetto vada avanti». Sylvia Hofer (Svp), contraria, «a quella enorme costruzione, e più di una volta mi sono sentita presa in giro». Cecilia Stefanelli (Verdi) ha ribadito le ricadute su traffico e commercio di vicinato, «mentre Benko ci vuole fare credere che con lui splenderà sempre il sole». In Claudio Della Ratta (Psi) «alla fine hanno vinto i pro sui contro. Tutti coloro che conosco sono favorevoli». Rudi Rieder e tutto il M5S hanno ribadito l’opposizione, mentre in piazza andava in scena una poco affollata protesta con il cavallo di Troia.
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