Il progetto di cohousing  che ad Oltrisarco unisce le generazioni  

BOLZANO. Per i giovani Ayoub El Hilaa e Lorenzo Jacobitti questo è stato il primo anno di cohousing all’edificio “Rosenbach” di piazza Nikoletti 10, nel quartiere di Oltrisarco. «Abbiamo scoperto il...



BOLZANO. Per i giovani Ayoub El Hilaa e Lorenzo Jacobitti questo è stato il primo anno di cohousing all’edificio “Rosenbach” di piazza Nikoletti 10, nel quartiere di Oltrisarco. «Abbiamo scoperto il progetto tramite amici e adesso che si sta per concludere possiamo dire che ne è valsa davvero la pena», affermano.

Ideato e promosso dall’Ufficio Politiche giovanili e dall’Istituto per l’Edilizia Sociale della Provincia di Bolzano, il progetto è coordinato dal Consorzio Irecoop Alto Adige.

«Si tratta di un progetto pilota che coniuga la forma abitativa del cohousing con un percorso di cittadinanza a vantaggio del quartiere», spiega Teresa Pedretti, direttrice di Irecoop. Ai giovani selezionati viene offerto di abitare presso il Rosenbach al prezzo di centotrenta euro al mese, ma con l’impegno di partecipare a un “progetto di autonomia” che coinvolga il quartiere.

Gli anziani

Ayoub e Lorenzo dallo scorso autunno portano la spesa a casa delle persone anziane e di coloro che hanno problemi di mobilità.

«Forse all’inizio - spiegano - c’è stata un po’ di diffidenza, ma poi le persone hanno cominciato a contare su di noi e a organizzare le proprie giornate in base alla nostra disponibilità». A essere aiutate sono in tutto una quindicina di persone ma la spesa, dicono, rappresenta una scusa: «Sono sempre di più quelli che oggi vivono soli e ciò di cui più hanno bisogno è di qualcuno con cui parlare. Le relazioni che si creano sono la vera conquista di questo progetto e per questo dovrebbe esserci in ogni quartiere: crea rete e legami tra le generazioni. Nessuno resta solo». Démis Meloni ha 32 anni ed è il secondo anno che partecipa al cohousing.

Il documentario

«L’anno scorso ho girato un documentario sulla vita del quartiere. Ho raccontato il parco Mignone, il campo Coni e Castel Flavon. Quest’anno ho realizzato un altro video che invece si focalizza sulle associazioni per gli anziani e per i giovani». Un modo per far conoscere il quartiere a chi viene da fuori, come lo stesso Démis: «Ho conosciuto Oltrisarco e i suoi abitanti da vicino. Sono molto affezionati al loro quartiere, alcuni parlandone avevano le lacrime agli occhi. Oltrisarco è un quartiere comunitario con una forte identità. Con il video che ho girato voglio anche restituire agli abitanti quello che mi hanno trasmesso».

Asia De Lorenzi e Kathrin Tartarotti invece hanno dato vita a un percorso intergenerazionale in cui, collaborando con scuole e associazioni, hanno fatto incontrare giovani e anziani. «I giovani hanno fatto delle domande agli anziani, che andavano dalla loro storia alla musica che ascoltavano quando erano giovani. Le persone anziane hanno avuto modo di raccontarsi, di sentirsi ascoltate e di farsi testimoni della storia del loro quartiere», spiega Asia. Il riscontro del progetto è stato così positivo che dall’11 luglio la mostra sarà inaugurata anche al Centro Trevi di Bolzano.

«Ha un consiglio per i giovani di oggi?», chiedono i giovani e gli anziani rispondono: «L'essenziale è essere sinceri. Ci si deve impegnare a capire almeno la differenza tra bene e male».

Unire le generazioni, creare memoria e consapevolezza, non lasciare nessuno da solo: questi sono i risultati ottenuti dal progetto Cohousing Rosenbach, attivo da due anni. Inizialmente vi era qualche diffidenza da parte del mondo dell’associazionismo, ma è stata superata, come afferma Vlad Martello, il tutor dei trenta ragazzi che hanno preso parte al progetto: «Abbiamo creato occasioni di incontro con il quartiere, partecipato alle sagre e alle festività e invitato le associazioni a cena nella nostra casa». L’obiettivo, prosegue Martello, è stato quello di educare i ragazzi lasciando che fossero loro a tirare fuori le loro passioni e competenze per trasformarle in qualcosa di concreto.

Tra i progetti ci sono laboratori di riciclo creativo con bambini e adulti, attività ludiche con gli anziani, alcuni anche al di fuori del quartiere in collaborazione con associazioni e centri giovani.

Un’esperienza di vita

I ragazzi parlano di un’esperienza di vita importante. «Questo percorso mi ha cambiata, è stata la mia prima esperienza completamente fuori casa e convivere con persone nuove mi ha aperto la mente», assicura la meranese Asia.

Christian Daldoss, che ha curato gli spot pubblicitari per le radio locali dove pubblicizza i progetti dei compagni, afferma che il cohousing è utile per i più giovani: «Gli affitti a Bolzano sono molto cari e il Rosenbach rappresenta una valida alternativa per uscire dalla casa dei genitori prima di riuscire a permettersi un affitto. Un’occasione che vale la pena cogliere».

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