L'INTERVISTA renzo caramaschi 

Il sindaco: «Ora ho paura per la mia famiglia» 

Dopo le minacce. «Sono stato seguito, questo tizio ha messo in rete il mio indirizzo e la foto del mio campanello. L’ho denunciato». La telefonata di solidarietà del questore D’Anna


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. «No, non mi faccia parlare... È una questione troppo brutta». Renzo Caramaschi ha da poco ricevuto una telefonata dal questore. È scosso, il sindaco. «Una di queste sere non tornerà a casa con le sue gambe» gli ha scritto un barista di piazza Erbe.

Sindaco, non siamo abituati qui, a queste cose...

Neanche io. E sa cosa mi ha colpito di più?

Immaginiamo...

La fotografia messa in rete del mio campanello. Il fatto che qualcuno mi abbia seguito fin sotto il portone.

In casa che dicono?

Cosa vuole... io vivo con mia moglie da una vita, esco la mattina presto, torno la sera tardi. Cerco di tenerla fuori dai problemi, dalle ansie. Poi, tante volte, viene a trovarmi anche mio nipote. È un ragazzino, non dovrebbe sentire certe minacce.

E adesso?

Beh, ho sporto denuncia penale.

Piazza Erbe è diventata una trincea.

Non ce lo meritiamo. Ma non possiamo far finta che lì i problemi siano nati col Covid o le ordinanze.

E quando allora?

Da sempre. Sono anni che tutte le giunte non fanno altro che ragionare se chiudere un’ora prima, farlo un’ora dopo. Prima protestano i residenti, poi i baristi, poi i ragazzi. Ognuno ha le sue ragioni. Ma un´amministrazione deve provare a tenerle insieme tutte, individuare compromessi. Non si può costruire due piazze Erbe, una per chi ci abita e vuole passeggiare tranquillamente e un’altra per la notte o per chi prende i banchetti della frutta per bagni pubblici.

Il Covid e le ordinanze hanno esacerbato gli animi.

Ma hanno anche fatto emergere il peggio di certa politica. C’è chi per un voto in più si è mostrato disposto a tutto. Ad appoggiare questo e il contrario di quello. Ma sono soprattutto i toni che non mi vanno giù.

Quali?

La violenza verbale. Lo sdoganamento degli insulti, dei vaffa, dove l`altro e`sempre il nemico da abbattere. Senza mai mezze misure.

E invece in piazza Erbe potevano starci le mezze misure, anche amministrative?

Mettiamo in chiaro una cosa: io non ho toccato gli orari a nessuno. I locali possono stare aperti come sempre. Nessuna riduzione di spazi notturni e nessuna chiusura anticipata. Il bar fa il bar, non il supermercato dove si vendono casse di birra. C’è stata una limitazione dello stazionamento “fuori” dagli spazi dei locali. E dovuto al degrado che era sotto gli occhi di tutti. Ai bar va bene il degrado?.

I bar si sentono colpiti, sindaco.

Li sosterremo. Li sosteniamo. Rinviando pagamenti, ampliando plateatici. Non è colpa nostra se siamo stati tutti chiusi in casa per mesi. Quando mandiamo i vigili, anche di giorno, è per garantire la calma e la sicurezza dei clienti. Ma il Covid ha posto anche problemi sanitari. Gli assembramenti non si possono consentire. Non lo dico io, lo dicono i medici. Tutto è nato da questa esigenza. Se gli assembramenti si susseguono, vanno impediti.

È una soluzione divisiva...

La differenza tra chi insulta o fomenta l’insulto perché da politico insegue l’ultimo voto dalla piazza e un sindaco, è che io non posso permettermi di perseguire interessi particolari ma solo quelli generali, dell’intera città. Bolzano è fatta da chi sta in piedi fino alle tre e da chi vorrebbe dormire, dall’economia e dai baristi, da giovani e anziani. Siè dovuto conciliare i protocolli Covid contro gli ammassamenti con le giuste esigenze del commercio. Stare fermi e lasciare tutto così non è possibile, perché se succede qualcosa poi il Comune ne risponde.

Che dice a quello che l’ha minacciata.

Che ha fatto una brutta cosa. Le famiglie e le case vanno sempre lasciate stare. Ma anche che ha sbagliato obiettivo. Siamo più di 100 mila abitanti e ognuno la pensa a suo modo. Io provo a tenere insieme tutto, pensi che lavoro.

E chi l’attacca?

La violenza, anche verbale, è sempre frutto dell’ignoranza. Dall’incapacità di vedere i problemi nel loro complesso.

E la sua ordinanza?

È temporanea.















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