Il teleriscaldamento serve una famiglia su cinque
L’azienda punta ad ampliare la rete verso Lagundo e nel rione S.Maria Assunta. Per questo servono una caldaia in via Goethe e un nuovo impianto a biomassa
MERANO. Una famiglia su cinque a Merano affronta l'inverno o dispone di acqua calda ricorrendo al teleriscaldamento. Sono 3.500 in città i clienti di Azienda energetica tra condomini e utenti singoli e a loro si uniscono altri 300 tra edifici pubblici, scuole e aziende.
Ma l'onda calda sponsorizzata da Aew non ha intenzione di fermarsi qui. "Gli impianti produttivi di cui disponiamo – sostiene Günther Andergassen – ci consentono di garantire il teleriscaldamento fino alla conclusione del sesto lotto. Fino a oggi non abbiamo avuto un solo giorno di interruzione della fornitura. Certo, con la centrale alla Sunedison di Sinigo potremmo fare ancora meglio. Noi non abbiamo però ancora perso tutte le speranze di poterla far funzionare e allacciarla alla rete". Il teleriscaldamento di Merano oggi funziona soprattutto grazie alla centrale realizzata all'inizio del progetto a fianco dello stabilimento della Zipperle di Maia Bassa, un impianto che produce vapore per l'industria alimentare, vapore che poi viene recuperato e messo nelle condutture. A questa centrale se ne sono aggiunte di più piccole e soprattutto la stazione di immagazzinamento e riscaldamento nell’area ex Bosin. Ma i progetti per raggiungere la parte più occidentale della città hanno bisogno di nuove fonti di produzione.
"Per realizzare il settimo lotto dell'ampliamento della rete – ha detto ancora Andergassen – verso Lagundo e per l'allacciamento di rione Santa Maria Assunta abbiamo bisogno di realizzare una caldaia nella zona del cantiere comunale di via Goethe e soprattutto di costruire un nuovo impianto a biomassa a Lagundo. Tra gli interventi strategici abbiamo anche quello del terzo attraversamento del Passirio (ponte di ferro o passerella pedociclabile davanti al lido?) che ci consentirà di migliorare la distribuzione del servizio". Nonostante il teleriscaldamento sia arrivato a un passo dall'ospedale Tappeiner, nessuna delle strutture che appartengono al comprensorio sanitario fino a oggi ha fatto domanda per essere allacciata.
La volontà però non dipende da Azienda energetica, ha sostenuto il dirigente di Aew, ma forse dal programma di investimenti dell'Azienda sanitaria. Andergassen risponde anche in maniera chiara alla domanda riguardante quali possono essere in nuovi clienti per il teleriscaldamento di Aew: i titolari di impianti di riscaldamento con caldaie vecchie alimentate a gasolio o a metano. "Non siamo competitivi – ha spiegato – per coloro che hanno installato un impianto a metano di ultima generazione. Quei condomini o quelle famiglie che invece hanno in programma un intervento di ristrutturazione o risistemazione dell'impianto possono contare sulla nostra offerta più che competitiva".
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