BOLZANO

«Il tunnel di Monte Tondo passerà sotto la mia casa»

Alla protesta di un Comitato di abitanti, si aggiungono le critiche della referente del condominio San Pietro, dove una volta abitavano operai e ingegneri della centrale Enel



BOLZANO. C’è il tracciato di massima del tunnel di Monte Tondo, ma non c’è ancora il progetto. Come sempre avviene quando si parla di grandi opere, ci sono però le proteste.

Contro la realizzazione dell’arteria che dovrebbe intercettare il traffico che scende dalla Val Sarentino, evitando che come avviene oggi attraversi la città, si è già formato il Comitato cittadini Gries, guidato dall’ex assessore comunale al traffico Roland Atz.

A quella protesta si aggiungono ora le critiche dell’architetto Ingrid Zamboni Oberkalmsteiner, referente del condominio San Pietro, vicino al quale passerebbe il tunnel.

Papà originario di Fondo e mamma della Val Sarentino; studi e lavoro a Firenze: in Alto Adige e in particolare a Bolzano aveva giurato che non sarebbe mai venuta a vivere. Invece nel 2001, navigando in internet, ha visto che l’Enel aveva messo l’asta le tre palazzine di via San Pietro, vicino all’imbocco della passeggiata di San Osvaldo, dove una volta vivevano gli operai, i capiturno e l’ingegnere che lavoravano nella vicina centrale.

«Sono stata la prima ad aver acquistato un appartamento dell’Enel all’asta - racconta -: l’ho visto e me ne sono innamorata, perché da queste parti venivo da piccola con mia nonna. Lei albergatrice della Val Sarentina veniva a trovare amici e colleghi che lavoravano nel settore della ristorazione».

Ingrid Zamboni Oberkalmsteiner si fa interprete della protesta di chi oggi abita nell’ex villaggio operaio Enel, disegnato dall’architetto Willy Weyhenmeyer.

La professionista non contesta il tunnel in sè, ma il tracciato: «Qui più o meno all’altezza della segheria verrebbe realizzata una grande rotonda, per intercettare il traffico che arriva dalla Val Sarentina e da San Genesio. Quindi, per l’attraversamento del Talvera è previsto un ponte.

Poi l’arteria entrerebbe in galleria, passando di fatto sotto il vecchio villaggio degli operai Enel. Chiedo, finché si è ancora in tempo, di rivedere il progetto. Bene il tunnel, ma non qui. Basterebbe spostarsi qualche centinaio di metri più in su e si risolverebbero una serie di problemi anche di impatto ambientale».













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