Il vecchio Circolo Tennis «Benko ridacci il Virgolo»

Lo hanno gestito per 40 anni: «Cacciati per la “Thun City”, adesso è lo sfascio»


di Luca Fregona


BOLZANO. «Se Benko vuole, siamo qua. In attesa che il Comune decida cosa fare del Virgolo, ci pensiamo noi a rimetterlo a posto. A prendercene cura...». Giuseppe Piccoli e Franco Simoni conoscono la collina palmo a palmo. L’hanno cullata, coccolata, tenuta come un giardino, per 40 anni. L’albergo, i campi da tennis, la piscina... Dal 1968 al 2008. Fino a quando il proprietario dell’area, l’imprenditore Angelo Calligione, ha venduto tutto alla «BBG SRL» (costituita da sei tra le più grandi imprese di costruzioni altoatesine: Wippatler Bau, Repetto, Oberosler, Hobag, Della Vedova e lo stesso Calligione).

lalala

«Ci hanno sbattuto fuori dalla sera alla mattina - dice amaro Simoni -. Arrivò persino una diffida dall’avvocato: “state alla larga”, ci dicevano. Il risultato si vede sotto gli occhi di tutti...». L’albergo ormai in rovina diventato rifugio di disperati, la piscina che cade a pezzi, i campi tennis andati in malora. «Pensavano di fare in fretta l’affare con Thun. E invece...». E invece tutti sappiamo come è finita. Niente “Thun city”, e la collina mandata alla malora. Uno schiaffo alla città. «Bastava un po’ di buon senso, se ce la lasciavano, oggi i bolzanini avrebbero ancora la piscina, i campi da tennis e le bocce. Avremmo tenuto tutto sotto controllo. E non sarebbe la terra di nessuno che è diventata. Noi non rivendicavamo niente. Alla BBG avevamo detto: ve la curiamo noi, poi quando concludete con Thun, ce ne andiamo...». Quarant’anni di storia, passione e cuore, buttati nel tritacarne. Giuseppe Piccoli “passa” le foto una a una. Scatti del 2005, del 2007, non di 30 anni fa. L’acquagym in piscina. I pranzi di ferragosto, la terra rossa tirata a lucido... «Oggi è tutto allo sfascio, io non vado nemmeno più su, perché ogni volta, mi prende un colpo».

GLI ANNI ’70. E’ un amarcord molto concreto. E anche sofferto. Che affonda le radici nel 1968, quando Angelo Calligione, imprenditore meranese col pallino della racchetta affitta l’area al neonato “Circolo Tennis Virgolo”. Il circolo prende in gestione i due campi in terra rossa, e la piscina. «Che viene aperta a tutti i bolzanini e non solo ai soci», sottolinea Piccoli. Una piscina fantastica, unica nel suo genere. Ha una “buca” di 5 metri. D’estate viene persino Klaus Di Biasi ad allenarsi. E poi la vista. Che spettacolo. Bolzano è là sotto. «Un piccolo paradiso a 5 minuti dal centro», sospira Simoni.

vera2L’Hotel Bellavista è in mano alla famiglia Kofler. Funziona bene come albergo e ristorante. L’Immobiliare “Virgolo” di proprietà di Calligione, gestisce la funivia. La strada è ancora una carrozzabile sterrata. «Calligione ci credeva, tant’è che i primi anni è stato pure il presidente del circolo. Con lui si poteva parlare». Sono gli anni d’oro del tennis in Italia. Il circolo Virgolo dà del filo da torcere a quello più “blasonato” di Gries. Nel 1975 organizzano la prima “24 ore di tennis”. L’Ussa fonda la scuola tennis per i bambini. Alla fine degli anni Settanta, il circolo riesce persino ad approdare alle finali nazionali di Serie C. «Avevamo un istruttore pazzesco, Steve Loyd, un australiano che suonava nella Haydn». È una Bolzano diversa, la comunità italiana è forte nelle professioni e tra gli imprenditori. Non è difficile trovare sponsor. Gente generosa, come Spadafora, il fondatore della Silvy Tricot e della Gispa.

LA PASSIONE. Il «Virgolo» è il primo circolo tennis dell’Alto Adige a comprare i palloni gonfiabili per i campi. «Un orgoglio, d’inverno venivano a giocare da tutta la regione». Nel 1980 i soci toccano quota 300. Quell’anno, il circolo diventa associazione sportiva e prende in gestione anche l’albergo e il ristorante. Col passare degli anni, i soci si concentrano sulla gestione degli impianti sportivi, chiudono il ristorante e trasformano il “Bellavista” in una casa albergo per lavoratori extracomunitari. «I conti erano a posto, ma la manutenzione ordinaria comportava ogni anno spese per milioni di lire prima, e migliaia di euro poi». Un lavoro duro, tutto su base volontaria, che però assicura alla città la sopravvivenza della struttura. Per fare cassa, vengono venduti i “mitici” palloni. «Con quei soldi negli anni Novanta abbiamo messo a posto l’impianto elettrico, e livellato la piscina, togliendo la buca dei 5 metri che ci faceva sprecare troppa acqua». Vengono anche ricavati i campi da bocce, e un cottage che è una piccola “club house”. C’è un socio che ogni giorno passa 5 ore a curare piante e bosco. Un altro che sta dietro alla piscina. «Volevamo fare un percorso vita, avevamo già pronto il progetto». Quarant’anni sono tanti. «I nostri figli sono cresciuti lassù. Era la nostra passione e la nostra vita». Poi, nel 2008, la luce si è spenta. «Ci hanno cacciati, questa è le verità».

La piscina del Virgolo, fino al 2008 un gioiello a disposizione dei bolzanini

vera1

BENKO. Ora si profila l’opportunità Benko. Il tycoon è un mago: individua i nervi scoperti della città. Quelli dove tutti hanno fallito. Compra e appare come il salvatore della patria. Il Virgolo è una chiara “operazione simpatia”. Puro marketing milionario. «Non sappiamo che idee abbia - chiudono Piccoli e Simoni -, ma ci ascolti. Qualsiasi cosa voglia fare lassù servono milioni di euro. Intanto, ci permetta di riaprire il circolo e riportare la vita sulla collina».

twitter: @lucafregona













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità