Il virus respiratorio colpisce duro: al San Maurizio ricoverati 12 bimbi
Battisti (Pediatria): «Colpiti da bronchiolite. Non ci siamo fatti trovare impreparati, raddoppiati i ventilatori». Otto piccoli in Pediatria, tre in Terapia intensiva neonatale e uno in Rianimazione. Altri sono ricoverati in provincia
BOLZANO. «Non ci siamo fatti trovare impreparati. Abbiamo raddoppiato il numero di ventilatori. Erano quattro e adesso sono otto in Pediatria ed altri otto in Terapia intensiva neonatale».
Laura Battisti, primaria facente funzioni del reparto di Pediatria del San Maurizio dice che - come era stato annunciato e come sta accadendo in tutta Europa e nel resto d’Italia - il virus respiratorio sinciziale (Rsv) - che provoca bronchioliti e polmoniti che possono evolvere in forme gravi, sta colpendo duro anche in Alto Adige.
Si tratta di un agente virale capace di infettare l'apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, ma principalmente bambini nei primissimi mesi di vita.
«Al momento - dice Battisti - abbiamo 8 lattanti ricoverati a Bolzano in Pediatria, di cui 5 ventilati. Altri 3 sono seguiti in Terapia intensiva neonatale ed un altro piccolo di circa 12 mesi è in Rianimazione».
Irene Pechlaner - direttrice del Comprensorio sanitario di Bolzano - parla di situazione seria ma sotto controllo, Negli altri ospedali della provincia sono ricoverati altri lattanti le cui condizioni - per fortuna - sono meno gravi.
Battisti spiega che come l’influenza o il raffreddore, il virus respiratorio sinciziale si diffonde starnutendo o tossendo.
«Se in famiglia c’è qualcuno di raffreddato è bene che in questo periodo si lavi bene le mani e non baci il lattante. In alcuni casi è bene indossare anche la mascherina». Ma come viene diagnosticata un’infezione da Rsv?
Il contagio inizia con sintomi noti che spesso vengono sottovalutati perché fanno pensare a un raffreddore o a un’influenza.
Ma quando i genitori devono avvisare il pediatra e preoccuparsi? «Quando un bambino che ha meno di un anno e può anche non avere febbre, presenta dispnea... fatica in estrema sintesi a respirare. Attenzione poi se non mangia ed è meno reattivo del solito». Durante la respirazione il lattante può emettere fischi o sibili, respirare in modo rapido, superficiale e irregolare, rifiutare di essere allattato al seno o al biberon, avere le narici dilatate e/o i muscoli e la pelle del torace che rientrano quando respira. I genitori poi devono fare molta attenzione nel caso in cui il bimbo sia molto stanco, respiri rapidamente e presenti labbra e unghie di colore bluastro (mancanza di ossigeno). In questo caso devono chiamare il 118.
Ricordiamo che la stagione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) porta ogni anno anche in Alto Adige a un alto numero di ricoveri nei neonati e nei bimbi nel primo e secondo anno di vita ma che quest’anno la situazione è più pesante del solito. Succede perchè l' assenza del virus durante l'inverno 2020-2021, dovuta alle restrizioni pandemiche, ha creato un gruppo di bambini tra 1 e 2 anni senza immunità naturale verso l’Rsv che stanno andando incontro a forme respiratorie gravi.
E nelle ultime settimane in tutta Europa sempre più neonati e bambini hanno contratto il virus.
L’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano solo pochi giorni fa aveva avvertito che in Germania gli ospedali pediatrici sono a rischio sovraccarico, Francia e Spagna hanno dichiarato l’emergenza e anche in Alto Adige è previsto un aumento delle infezioni. Che è già realtà. Alex Staffler - primario del reparto di Neonatologia e terapia intensiva neonatale del S. Maurizio -fa sapere a latere che la sua équipe l’anno scorso si è presa cura di un numero molto elevato di piccoli pazienti con decorso grave.
Battisti chiede collaborazione: «In questi giorni resta altissimo l’afflusso dei bambini al Pronto soccorso anche per la semplice influenza. Chiediamo ai genitori di non intasare l’emergenza e di rivolgersi prima al pediatra di famiglia. Al momento abbiamo due pazienti in reparto per complicanze dovute all’influenza ma si tratta di bambini che soffrono di gravi patologie pregresse. In tutti gli altri casi raramente serve il ricovero. Ricordo ai genitori che l’influenza può durare con febbre alta fino a 5 -7 giorni e che si cura con paracetamolo (Tachipirina) e facendo bere tanto il bambino (spremute, the). Consiglio di non rimandare i piccoli subito a scuola o all’asilo». Difficile poi da reperire il Nurofen. «Basta chiedere in farmacia il principio attivo (ipuprofene)».