il funerale

In centinaia per l’addio a Margherita Giordano 

A Somma Vesuviana. Commozione per l’ultimo saluto alla donna travolta in piazza Mazzini Mentre proseguono le indagini, i colleghi bolzanini si preparano a ricordarla nei prossimi giorni



BOLZANO. Nell’antica chiesa di San Domenico, a Somma Vesuviana, una folla di persone, ieri pomeriggio, si è stretta alla famiglia Giordano per dare l’ultimo saluto a Margherita, 34 anni, travolta e uccisa da una betoniera giovedì scorso, all’incrocio tra Corso Italia e Corso Libertà. Pieno l’interno e anche il sagrato del tempio della città campana, eretto sul finire del XIII secolo. C’erano le comunità di Somma Vesuviana e anche quella di Sant’Anastasia a sorreggere idealmente papà Salvatore, mamma Giuseppina Castaldo, anche lei insegnante, e la sorella Irene.

La salma di Margherita era arrivata nella sua città alle 12 di ieri, partita all’alba da Bolzano, da quell’Alto Adige in cui la giovane docente di matematica era salita anni fa. Anni non certo facili, per una ragazza, lontana da casa e dagli affetti. Ma Margherita non aveva mai perso il sorriso, non s’era mai piegata alla tristezza e alla malinconia. Anzi, la sua solarità, la sua energia e il suo amore per il lavoro e per la vita avevano ben presto contagiato tutti, dai colleghi delle scuola di Brunico e di Bolzano agli amici della Nuova Compagnia Teatro di Brunico, passando per i ragazzi delle sue classi, che per lei avevano una sorta di adorazione.

Alle 15, 30, ha avuto inizio la cerimonia funebre celebrata da don Nicola De Sena in un’atmosfera di grande dolore e commozione. Presenti anche rappresentanti delle amministrazioni di Somma e Sant’Anastasia, ragazzi e ragazze della Somma Skating School, società in cui Margherita era stata tesserata, tanti amici ed amiche. A Somma Vesuviana, seppur idealmente, c’eranoanche i cuori e le menti dei colleghi e del personale non docente della dalla scuola pusterese in cui Margherita aveva prestato servizio ndal 2016 al 2020, e delle medie Anne Frank, dove lavorava da settembre.

A Bolzano, intanto, i colleghi di Margherita si stanno muovendo per organizzare un momento di ricordo e raccoglimento, in memoria della giovane insegnate uccisa. Probabilmente una messa in suffragio.Sul fronte indagini, invece, anche se la dinamica del tragico incidente pare chiara, la Polizia municipale ha inviato una dettagliata relazione alla procura di Bolzano e proseguono le verifiche. Nei giorni scorsi, sul registro degli indagati, è stato iscritto il cinquantuenne trentino che era alla guida della betoniera. Un atto dovuto anche perché, in base alla immagini raccolte dalle telecaemre, il dramma si sarebbe consumato per un fatale errore di Margherita.













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