Bolzano

In ciclabile da corso Italia fino a via San Quirino 

Il nuovo percorso. Da piazza Cristo Re, lungo la casa del Soldato, via Zara e via Thuille Il Comune investe oltre un milione di euro tra progettazione, lavori ed espropri


Paolo Campostrini


BOLZANO. Un milione e 100mila euro. Non pochi. Ma sarà un asse che non c’era. Dentro un quadrante fitto di case e pure di auto. Dunque, la bici sarà , finalmente, una buona opzione. Perché la pista che passerà dietro la chiesa di Cristo Re per finire nell’intrico di via Zara e via Thuille connetterà in modo diretto due grandi direttrici di traffico: corso Italia e via San Quirino. Sta su questo piano l'uovo di Colombo di un'opera vissuta finora in sordina ma che si rivelerà una delle più strategiche perché, in effetti,i due assi paralleli del corso e di San Quirino sembrano vicini ma sono separati da una urbanizzazione molto fitta, nata senza assi di connessione che ne taglino la compattezza e che dunque nella sostanza sono due separati in casa. L’altro giorno la giunta ha detto sì al finanziamento ed era questo l’ostacolo maggiore da superare.

E adesso? «Con i fondi in cassa, tempo un anno la ciclabile potrà essere una realtà» anticipa Stefano Fattor. Che chiarisce anche un altro punto: «A guardar bene, il costo dell’opera in se non è alto. Non più di 500 mila euro. Il resto - aggiunge l’assessore alla mobilità - lo si deve agli espropri. Almeno 600mila euro». Questa cifra spiega bene la caratteristica di asse di penetrazione della pista. Che, infatti, penetra in profondità in un contesto molto costruito, dovendosi fare largo tra condomini appena edificati, vecchie costruzioni, giardini interni e vie molto strette.

Dunque trovandosi ad incontrare lungo il suo cammino situazioni composite e molte proprietà private. Partendo dal nuovo immobile appena concluso dalla coop Concordia, sorto sul luogo del vecchio cinema omonimo, passando dietro la chiesa e a fianco delle proprietà militari della Casa del Soldato, per giungere infine nella zona di vicolo Muri, entrare anche in un giardino privato tra via Zara e Thuille, concludendo infine la sua corsa all'imbocco ciclabile di via San Quirino.

Dunque collegando questa strada, che è un asse di fuoriuscita dal centro verso i quartieri a Corso Libertà, l’altra direttrice di collegamento tra i rioni e il centro nuovo. Senza più la necessità di lasciare la pista che fiancheggia il corso, infilandosi come oggi tra auto parcheggiate , incroci pericolosi e molto traffico. Ma questa operazione offre anche un'altra chiave di lettura. Che è tutta interna alle nuove possibilità delineati dagli accordi pubblico - privato e alle loro effettive potenzialità. La costruzione della pista e è stata infatti inserita all'interno della convenzione tra la coop e il Comune. La quale prevede che, una volta avviata l'effettivo costruzione del nuovo condominio a fianco di Cristo Re, la coop si faccia carico della riqualificazione della piazza mentre al municipio spetta l’operazione ciclabile.

La sistemazione dello slargo davanti alla chiesa, a sua volta, è stato ora approvato anche in virtù di alcune aggiunte all'idea iniziale. Con al centro l'esigenza di fare di quello spazio una vera piazza pubblica.

Attraverso l’eliminazione dei salti di quota tra aiuole e pavimentazione con la possibilità di creare un unico giardino , totalmente a disposizione dei cittadini con anche nuova illuminazione e arredo urbano. Questi due elementi, piazza Cristo Re recuperata ad una identità verde complessiva e la ciclabile che vi correrà alla spalle, faranno sì che l'intero quadrante urbano stretto tra corso Italia e via San Quirino possa assumere una connotazione molto più sostenibile. Insomma, un autentico riscatto. Il quale transita attraverso la triangolazione convenzione - riqualificazione - pista e che coglie uno egli aspetti più dinamici in termini di orizzonti riqualificativi, dei rapporti tra privati e amministrazione pubblica.













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