In un mese da 20 a 150 ricoveri L’Alto Adige è nella fase critica 

L’Asl verso il drastico ridimensionamento dell’attività per seguire urgenze e pazienti Covid. Testate 1.126 persone: 277 positive. Un paziente in più (12) in Rianimazione. Personale del gruppo operatorio: positivi in 12


Valeria Frangipane


Bolzano. Dieci nuovi pazienti al giorno soprattutto nella fascia d’età tra i 50 ed i 60 anni.

Questo l’ultimissimo trend che fa salire di continuo il numero dei malati Covid. Le cifre parlano di 145 persone ricoverate (103 nei normali reparti, 31 nelle cliniche e 12 in Rianimazione). E c’è anche il caso di un bimbo ricoverato in Neonatologia con due test contraddittori. Intanto il 24 settembre i ricoverati erano 20, oggi sono poco meno di 150. L’Alto Adige entra così nella fase critica.

Lo dice l'ultimo rapporto di monitoraggio del ministero e dell’Istituto superiore di sanità che mette la provincia di Bolzano insieme ad altre otto regioni in condizioni di lockdown generale.

Alto Adige - insieme a Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto - in questo momento è più a rischio di altri perchè vede crescere in maniera esponenziale il numero dei contagi e dei ricoveri. L’indice di trasmissione del contagio di questo ultimo monitoraggio fa volare in provincia di Bolzano l’ Rt a 2,05 (ricordiamo che la soglia di sicurezza resta sotto l’1). Riferito alla nostra terra il report dice testuale: «Casi in aumento in entrambi flussi. Forte aumento dei tassi di occupazione in Terapia intensiva (+6%) e aree mediche (+6%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese. Aumento nel numero di focolai attivi e nei casi fuori catene di trasmissione». Situazione veramente delicata confermata come detto dai numeri.

Appello Asl ai medici di base:

«Aiutateci con i test rapidi»

In questo momento l’Asl è in forte sofferenza per il tracciamento dei contatti dei positivi. Sono troppi. Più di 6 mila le persone in quarantena da controllare. Per questo ha chiesto una volta in più alla categoria, in una riunione fiume che si è tenuta ieri, di aiutare in maniera importante a testare le persone tracciate. Vedremo nelle prossime ore quale sarà la risposta.

Controllate 1.126 persone

con 277 nuovi positivi.

Nelle ultime ore sono state testate 1.126 eprsone, 277 sono positive. Mai come in questo periodo i virologi esternano a piacere: dire che un cittadino è positivo - affermano - non vuol dire che è malato. Verissimo ma Roberto Burioni - immunologo e accademico - ricorda che se gli asintomatici sono il 56% - col virus che corre attraverso di loro - i paucisintomatici (pochi sintomi) arrivano al 16%, i lievi sono il 21% ed i severi/critici il 7%. L’assessore alla sanità Thomas Widmann ricorda a chi non l’avesse ancora capito che se gli ospedali si riempiono di pazienti gravi e in Rianimazione, automaticamente il sistema sanità va in tilt perchè medici ed infermieri sono costretti a dedicarsi in massa ai pazienti Covid. Ed è questo quello che rischiamo a breve. «Gli ospedali sono sotto pressione». E se andiamo avanti così per altre due settimane sarà inevitabile ridurre drasticamente l’attività programmata (e parliamo di interventi chirurgici, visite ed esami diagnostici) per garantire solo le urgenze e l’assistenza ai malati Covid. Crescono intanto anche i numeri dei dipendenti Asl infetti.

Gruppo operatorio: 12 infetti

Gli infermieri attaccano.

In questo scenario l’Asl segnala 269 collaboratori dell'Azienda positivi al test con 16 (2 in più) medici di famiglia infetti. Tra i nuovi positivi anche 12 addetti al Gruppo operatorio dell’ospedale di Bolzano. Il direttore sanitario dell’ Asl - Pierpaolo Bertoli - spiega che all’inizio di questa settimana sono stati fatti ulteriori test sul personale operatorio ed effettivamente sono risultati positivi in 12 su un totale di circa 150 persone. La situazione è delicata e va tenuta sotto controllo. Tra loro anche due anestesisti oltre a infermieri e personale dedicato. Il segretario Nursing Up - Massimo Ribetto - attacca: «Finchè non si conosce il risultato del test infermieri ma anche medici devono continuare a lavorare. Condizione che riteniamo essere inaccettabile».















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