sanità

Influenza, in Alto Adige record di casi: pronto soccorso in affanno

Il primario La Guardia: «Dopo i bambini colpiti gli adulti. Purtroppo anche i posti letto sono spesso saturi». L’Asl ai dipendenti: «Potete vaccinarvi senza prenotare. Basta la tessera». Liebl: «I farmaci continuano a scarseggiare»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Influenza, il Pronto soccorso del San Maurizio è in sofferenza. «Il numero degli accessi non cala - dice il primario Mario La Guardia - e dopo quelle dei bambini si iniziano a vedere anche le influenze negli adulti. Purtroppo anche i posti letto sono spesso saturi e questo non aiuta». Irene Pechlaner, direttrice del Comprensorio sanitario di Bolzano, parla di una situazione identica in quasi tutti gli ospedali della penisola: «La questione è comunque sotto controllo. Invitiamo le persone a rischio a sottoporsi alla vaccinazione anche per evitare ricoveri e accessi in ospedale».

I contagi da influenza in Italia stanno correndo molto più velocemente rispetto all'anno scorso con un’incidenza pari a 12,9 casi per mille assistiti. L’ultimo rapporto Influnet del ministero colora di rosso - indice di un’ incidenza molto alta - Alto Adige, Veneto e Marche mentre in Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria - l’incidenza (indicata rosso scuro) ha superato la soglia del livello di entità molto alta. L’influenza ha messo in crisi il Pronto soccorso normale e quello pediatrico con due bambini ricoverati in Pediatria a Bressanone, perché a Bolzano non c’erano posti. E mercoledì dopo quasi 9 ore di attesa al Pronto soccorso del San Maurizio una donna di 87 anni si è sentita dire che non c’erano posti letto e non poteva essere ricoverata ed ha trascorso la notte in Pronto soccorso sulla barella dell’ambulanza, assistita dal personale, quindi giovedì mattina è stata ricoverata con la polmonite prima in Malattie infettive e dopo tre ore in Medicina. Vista la situazione l’Asl che parla di un’ondata influenzale molto contagiosa invita una volta di più a proteggere dall'influenza la popolazione fragile over 60, i malati cronici e i soggetti immunocompromessi, che possono andare incontro a ricoveri e decessi. Così come ha inviato una mail a tutti i quasi diecimila dipendenti nella quale li invita alla vaccinazione possibile senza prenotazione “a voi basta esibire la tessera”.

Aumenta come detto l’incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpiti in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni che vanno avanti con febbre alta dai 5 ai 7 giorni. Febbre che arriva a 39.4 fino a 40 e che spaventa i genitori che corrono al Pronto soccorso. Intanto l’ Alto Adige continua a registrare un’importante carenza di farmaci. Maximin Liebl, presidente dell’Ordine dei farmacisti, dice che «cerchiamo di indirizzare i cittadini in altra maniera, ma c’è anche chi non ascolta». Molteplici le categorie che scarseggiano: paracetamolo (Tachipirina) e antibiotici. «Abbiamo particolari difficoltà per l’ approvvigionamento di ibuprofene (Brufen), soprattutto quello da 600 e da 800 mg, mentre non riusciamo più a reperire la versione in sciroppo. Difficoltà anche con gli sciroppi contro la tosse in generale». Carenza che si spiega con i costi fuori controllo per l’intera filiera dovuti al caro energia e al Covid. 













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