Il progetto

Ingegneria in via Volta, cantiere pronto per partire 

Ultimata la gara per la costruzione della nuova facoltà a Bolzano, consegna prevista entro fine 2023. Arriveranno 800 studenti: la Zona si prepara alla trasformazione. Resta il problema degli alloggi


Paolo Campostrini


BOLZANO. La nuova facoltà di Ingegneria si prepara a calare su Bolzano sud come una rivoluzione identitaria. E, soprattutto, trasformerà il Tech Park in qualcosa che aspettava da tempo: un campus universitario. Si prepara concretamente perché la Provincia, che ne sta accompagnando la nascita, ha concluso le gare di assegnazione dei lavori ed ora ha affidato finalmente la cantierizzazione. Dunque? Si parte tra pochi mesi, nel gennaio prossimo.

Il Noi diventa campus per due ragioni. La prima è che Ingegneria sta sorgendo nel suo lato nord ovest, su via Volta. Come nuova presenza architettonica molto evidente. La seconda è che si prevede l’arrivo di almeno 800 studenti, insieme ai loro professori. Un esercito. E che riempirà il Noi di una preponderante presenza inedita e giovanile, facendo diventare minoranza l’altra schiera già presente, quella dei ricercatori e dei gestori del Tech Park.

C’è un ultimo particolare, prima di definire l’agenda e lo spiega Ulrich Stofner, direttore del dipartimento Innovazione provinciale e già organizzatore del progetto Noi: «Dobbiamo solo attendere l’esito di un ricorso presentato da una ditta giunta dopo la prima...». Mentre il grosso della calendarizzazione stabilito sul lungo periodo è questo: consegna della nuova facoltà entro la fine del 2023, con possibile scivolamento al massimo nella primavera del 2024.

Ma i contenuti sono a loro volta stati definiti dai vertici di Unibz, che attendono da Ingegneria uno scatto decisivo nella crescita complessiva dell’ateneo: i corsi previsti sono tre, ingegneria informatica, ingegneria meccanica e Ingegneria elettronica. Con un orizzonte molto definito e innovativo: «Si punterà con decisione sui terreni dell’automazione e della robotica» annuncia Ulrich Stofner. In questo caso trovandosi dunque la facoltà a supportare direttamente lo stesso indirizzo strategico che si è dato il Noi fin dai suoi esordi, con l’apertura alle dinamiche delle start up e con l’insediamento di numerosi istituti di ricerca puntati sull’innovazione tecnologica.

Spesa prevista per Ingegneria? Non meno di 50 milioni. Già posti a bilancio dalla Provincia (attraverso mutuo). Ma, come detto, la facoltà si appresta a mutare la stessa identità urbana di Bolzano sud. Ottocento studenti vogliono significare una presenza quotidiana in grado di far deviare le opportunità già presenti nella Zona verso una tipologia di servizi diversa da quella mirata solo ad una presenza operaia e di terziario, come accaduto fino ad oggi. Significherà luoghi di svago e di incontro in più punti del territorio e, soprattutto, studentati. E Ingegneria sarà dunque un acceleratore dei progetti già in campo, ad esempio in via Grandi, all’ex Bic e a ponte Resia. Infatti l’ateneo e il suo rettore si aspetta che «il Comune velocizzi le pratiche per le concessioni edilizie». Ha infatti minacciato il rettore Paolo Lugli: «Senza studentati la facoltà rischia grosso».













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