Irene Pivetti con Forza Italia «Io, dalla Cina a Bruxelles»

Bolzano. Irene Pivetti dalla Cina di ritorno alla politica. Quante vite per la donna che nel 1994 diventò famosa a 31 anni perché divenne la più giovane presidente della Camera. Militava nella Lega...



Bolzano. Irene Pivetti dalla Cina di ritorno alla politica. Quante vite per la donna che nel 1994 diventò famosa a 31 anni perché divenne la più giovane presidente della Camera. Militava nella Lega di Bossi, «quante differenze rispetto a oggi». Uscì male dal Carroccio, da diciannove anni, racconta, «non sono più attiva in politica». In mezzo c’è stata la televisione e una attività di imprenditrice che l’ha portata per decine di volte in Oriente. Si occupa di consulenze per i rapporti commerciali con la Cina. Adesso è di nuovo candidata. Indipendente nella lista di Forza Italia del nordest: è terza dopo Silvio Berlusconi e Sandra Savino. Ieri il suo tour elettorale l’ha portata a Bolzano, ospite di Michaela Biancofiore nella sede di Forza Italia. Come indipendente, Irene Pivetti porta in Forza Italia il movimento «Italia Madre», che ha fondato nel 2018. Esibisce una chioma pepe-sale e ci scherza: «Torno in politica perché credo che in questo momento siamo chiamati tutti a un gesto di responsabilità. Il futuro non è solo dei giovani». Il suo faro è il centro: «Dopo le europee ci sarà un nuovo centrodestra, dove il centro dovrà avere un ruolo preponderante. Non si può prescindere dai moderati». Non si può prescindere nemmeno dall’Unione europea, dice: «Frequentando così a lungo la Cina mi è perfettamente chiaro che l’Italia da sola non ha alcuna chance di fronte ai colossi Usa e Cina». Le critiche all’Unione europea? «L’Italia ha patito una Ue “matrigna”, ma è colpa nostra, non l’abbiamo presa abbastanza sul serio: l’Italia deve smetterla di mandare a Bruxelles personaggi di secondo piano o big assenteisti». Cosa pensa Irene Pivetti della Lega di Salvini? «Del grande patrimonio politico della Lega, Salvini ha preso solo una piccola parte, cioè il tema della sicurezza e la lotta all’immigrazione illegale. I temi più importanti sono però la libertà di impresa e il rispetto dell’identità. L’Italia ha bisogno di un liberalismo di massa: Forza Italia è l’unico partito che possa garantirlo». Comunque vadano le elezioni europee, l’ex presidente sembra intenzionata a fermarsi per un po’ in politica: «Con un camper girerò l’Italia. Bisogna prepararsi alle elezioni politiche». È stata anche brevemente assessora in un paese degli Appennini: «Ho capito le difficoltà di chi fa agricoltura in montagna. Il vostro modello di autonomia va esportato». Michaela Biancofiore confessa: «Quando ho iniziato nel 1994, lei divenne presidente. Era un modello per tutte noi». Una battuta della deputata sulla crisi austriaca: «Finalmente Kurz avrà altro da fare che lavorare per il doppio passaporto».













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