L’accoltellatore del Mirò ai domiciliari 

L’uomo è accusato di lesioni personali aggravate. Con questa imputazione non è previsto il carcere preventivo La documentazione clinica ha confermato che l’addetto alla sicurezza ferito alla schiena non è mai stato in pericolo di vita



Bolzano. Arresto convalidato con custodia cautelare agli arresti domiciliari. E’ la disposizione del giudice Andrea Pappalardo a carico del bolzanino quarantenne finito in manette la notte di Halloween dopo aver accoltellato un uomo della sicurezza della discoteca Mirò in pieno centro storico a Bolzano. L’accusa nei confronti dell’indagato è di lesioni personali aggravate.

Le ultime valutazioni cliniche sulle tre ferite inferte alla vittima dell’episodio hanno indotto la Procura della Repubblica a non contestare il tentato omicidio. In sostanza la dinamica dell’episodio e le coltellate inferte non avrebbero evidenziato alcuna volontà omicida da parte dell’aggressore.

Il giudice ha comunque convalidato l’arresto effettuato dalle forze dell’ordine circa due ore dopo i fatti. Nel corso dell’udienza, che si è svolta direttamente nel carcere di via Dante, l’aggressore si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Una strategia suggerita dall’avvocato difensore per la necessità di attendere una ricostruzione dettagliata dell’episodio. La Procura della Repubblica ha però chiesto una misura cautelare.

A seguito del tipo di reato contestato, il giudice Pappalardo si è visto obbligato a disporre gli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre.

Come detto per il tipo di reato contestato (lesioni personali aggravate) non è prevista dal nostro ordinamento la custodia cautelare in carcere essendo prevista una pena massima non superiore ai cinque anni di reclusione (per la precisione 4 anni e mezzo).

L’uomo dunque per il momento dovrà attendere a casa con la madre l’evolversi delle indagini che potrebbero concludersi anche a breve con una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Sempre che il difensore dell’indagato non scelga la via del rito alternativo, chiedendo il possibile patteggiamento (o rito abbreviato) con diritto alla riduzione di un terzo della pena. E’ molto probabile che procedimento la persona ferita con le tre coltellare si costituisca parte civile.

Il quarantenne aggressore (che la notte dei fatti era completamente ubriaco) probabilmente verificherà con i propri legali la possibilità di risarcire preventivamente la parte offesa in maniera tale da evitare che si costituisca in giudizio. Si tratta comunque per lo più di un problema di disponibilità finanziaria.

Nel frattempo i referti clinici consegnati al giudici hanno confermato che il ferito, pur avendo perso molto sangue, non sarebbe mai stato in pericolo di vita. Un elemento importante di valutazione processuale in attesa che le indagini della Procura si concludano.

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