L'INTERVISTA luisa gnecchi vicepresidente Inps 

«L’Alto Adige potrà ripartire ma occhio alla forbice sociale» 

Ai vertici dell’Istituto. Via alle procedure per la cassa integrazione «Il nostro territorio è ricco di risorse ma il turismo soffrirà il Covid-19» Preoccupa la ripartenza graduale con nidi e scuole ancora chiusi


francesca gonzato


bolzano. Per quattro mesi è rimasta nel limbo della vicepresidenza Inps in pectore. L'insediamento di Luisa Gnecchi nel nuovo Cda, questa settimana, l'ha paracadutata nell'ente che è uno degli snodi nazionali della crisi da Coronavirus.

In videoconferenza con Roma dalla sua casa di Bolzano, l'ex deputata del Pd racconta il nuovo lavoro, che è il sogno di una vita. Come vicepresidente torna ad avere il tesserino Inps "una quarantina di anni dopo il mio ingresso come dipendente".

I complimenti dell'assessora provinciale Waltraud Deeg: "Con Luisa Gnecchi l'Alto Adige ha una persona di riferimento affidabile e competente, che conosce la realtà locale, presso un ente che svolge un ruolo determinante nel periodo di crisi per il Coronavirus".

Non poteva immaginare un debutto più turbolento. Giusto?

Come se ce ne fosse bisogno... L'Inps, macchina da 28.900 dipendenti, è già l'ente con cui fai i conti dalla nascita alla morte, dal bonus bebè e gli assegni familiari, ai congedi parentali, tutto ciò che di bello e di brutto ti accade nella vita lavorativa, fino alla pensione. Adesso l'Inps diventa il cuore della crisi Coronavirus: gestirà una parte della emergenza sanitaria con le malattie dei dipendenti e le misure economiche varate dal governo. Siamo partiti con i 25 miliardi del decreto "Cura Italia": tutti i provvedimenti a sostegno di aziende, famiglie e lavoratori ricadono sull'Inps. Ciò significa preparare le circolari applicative, seguire le procedure e liquidare. E in tutto questo, l'Inps deve fare i conti con l'impatto della pandemia sul proprio stesso organismo.

Ad esempio?

La sede di Bolzano è stata sanificata dopo la scoperta di un caso di positività. A livello nazionale contiamo al momento tre dipendenti morti. Molti degli impiegati sono in telelavoro. È una fortuna che l'Inps fosse già bene attrezzato su questo e c'è stata velocità di reazione. Quindi, per riassumere, un sovraccarico enorme di lavoro per una struttura che opera con le difficoltà del contagio e delle misure di distanziamento sociale.

Questo è il punto: l'Inps è in grado di reggere i nuovi compiti da Covid sia come rete informatica che come personale? Il down informatico al debutto del bonus dei 600 euro è stato un danno di immagine che resterà.

Quel problema è stato risolto velocemente, ma certo ci sta tutto il tema del potenziamento del sistema. È stato bandito un concorso per 165 informatici. Per quanto riguarda l'organico, dall'anno scorso sono ripartite le assunzioni e andrà gestito nei prossimi cinque anni un ricambio generazionale stimato nel 12 per cento.

Iniziate ad avere una visione dell'impatto del Covid-19 sul tessuto economico dell'Alto Adige?

Sono iniziate in queste ore le procedure per acquisire le richieste per la cassa integrazione in deroga. Attraverso questi numeri inizieremo a capire. Il nostro territorio è ricco di risorse, ma il turismo patirà il contraccolpo della chiusura anticipata della stagione invernale e dell'incertezza sulla stagione estiva. È necessario riaprire il prima possibile.

Come?

Nella massima sicurezza. La salute è la priorità, ma evidentemente anche l'economia è importante.

L'Alto Adige gode di una percentuale minima di disoccupazione. O dovremmo dire "godeva? Prima del Coronavirus.

Il nostro è un tessuto economico forte nel terziario, con il turismo e il commercio. Dipenderà molto da come affronteremo l'estate: puoi anche riaprire, ma quanti italiani e stranieri avranno voglia, denaro e tempo di venire qui in ferie?

Come si sta muovendo il governo Conte sul Covid?

Hanno presentato il primo pacchetto di misure da 25 miliardi in debito e presto avremo un'altra manovra in sforamento. È giusta la cassa integrazione in deroga “universale”: per la prima volta in Italia viene concessa a tutti i settori e a tutte le aziende a partire da un dipendente. Purtroppo manca ancora all'appello il settore delle colf e badanti. E poi c'è il preoccupante tema sociale di una ripartenza graduale, che vedrà le persone tornare al lavoro con asili nido e scuole chiuse. Questa situazione allargherà la forbice sociale: i ragazzi devono seguire le lezioni da casa. Per farlo bene, è necessario avere una stanza adeguata, un Pc e una buona connessione. Servirà un'area di recupero per chi è rimasto indietro. Ci prepariamo a un mondo diverso, almeno per i prossimi mesi.

Come immagina da bolzanina il suo ruolo di vicepresidente dell'Inps?

Lavorerò per una buona sinergia tra le competenze statali e quelle provinciali e regionali. Deve essere chiaro che l'autonomia speciale gode di competenze integrative che sono appunto integrative ma vanno riconosciute: significa che se la Provincia fissa delle misure, quelle si sommano e lo Stato non le deve sottrarre dalla quota di propria competenza.















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