L’appello dei ristoratori cinesi: nessun pericolo, venite da noi 

Il Coronavirus. L’Asl: «Esemplare lo sforzo della comunità cinese. In isolamento tutte le 8 persone tornate di recente» Il presidente: «Siamo i primi a non volere che i nostri cari contraggano l’infezione. siamo sani e il nostro cibo è sicuro» 



Bolzano. Gli altoatesini di origine cinese vivono qui e non possono avere contratto il virus. chi è tornato dalla cina di recente - dove si era recato in occasione del capodanno cinese, in tutto otto persone, nessuna delle quali mostra sintomi conclamati - è in isolamento domiciliare volontario monitorato dall’azienda sanitaria e vi resterà per quattordici giorni, periodo di incubazione del virus. è stata la stessa comunità cinese a volerlo, per rispetto della popolazione locale ma anche per evitare che qualcuno di loro potesse contrarre una malattia che, nel loro paese di origine, ha mietuto centinaia di vittime. e chi è rimasto in cina non può ritornare a bolzano perché al momento tutti i voli sono stati soppressi. «nonostante ciò, ci sentiamo discriminati», chiarisce il presidente dell’associazione altoatesina dei cinesi, wen jianhai detto angelo. «per questo lanciamo un appello: continuate a venire a mangiare nei nostri ristoranti. negli ultimi giorni siamo in difficoltà: cali di clienti dal 20 al 50%. ma sono ingiustificati, siamo tutti sani, il nostro cibo viene dai commercianti locali». nei negozi e nei bar va un pochino meglio, ma i cinesi bolzanini non ci stanno e ieri hanno convocato una conferenza stampa congiunta con i vertici dell’azienda sanitaria, il direttore sanitario pierpaolo bertoli e la vicedirettrice del dipartimento prevenzione maria grazia zuccaro. i quali hanno chiarito che al momento la situazione è sotto controllo, si lavora alla prevenzione e da questo punto di vista il comportamento adottato dalla comunità cinese è stato esemplare. «si sono attivati con grande rapidità, contattando le autorità sanitarie». si è affittato un residence in via arezzo, attrezzato con dieci stanze. al momento, ospita quattro persone, prive di possibilità o economiche o di spazi per poter rimanere in isolamento a casa propria. non potranno lavorare, in queste settimane, e quindi la comunità li sosterrà anche finanziariamente. altri quattro sono in isolamento a casa loro. «nessuno ci entra in contatto», prosegue angelo. «con i nostri take away gli portiamo da mangiare, ma lo lasciamo fuori dalla porta e i rifiuti non escono di casa». stanno tutti bene. trascorsa la quarantena, se non si presenteranno sintomi del coronavirus rientreranno alla vita normale. dovessero invece presentarsi, il reparto di malattie infettive del san maurizio, centro regionale di riferimento della task force messa in piedi dalla protezione civile, è pronto ad accogliere eventuali casi sospetti. angelo è fiducioso, ma non resiste e conclude così: «per favore, non chiamatelo virus cinese. chiamatelo col suo nome: coronavirus. non confondete virus cinese con ristorante cinese». DA.PA













Altre notizie

L'intervista

Silvio Zanetti: «A 88 anni ho sposato Dolores: mi dà tanta felicità»

Bolzanino, il 16 aprile ha festeggiato il traguardo dei 90 anni. In via Rovigo è un’istituzione, dopo che negli anni Sessanta si è messo in proprio aprendo una cartolibreria: «Ho fatto fortuna fornendo la cancelleria a scuole, ospedali, pubbliche amministrazioni, caserme» (Foto di Rosario Multari)


Antonella Mattioli

Attualità