L’artigiano dal cuore d’oro e la cagnolina malata
La storia. La barboncina Briciola ha bisogno di un passeggino speciale per potersi muovere. Per aggiustarglielo un carpentiere di Bolzano ha riaperto l’officina e non ha voluto nemmeno un euro
Bolzano. «Restituendomi il passeggino appena aggiustato mi ha detto: “Non voglio niente: è un regalo per la cagnolina”. Non sapeva di avermi donato molto ma molto di più: in un mondo che va sempre di fretta, spesso indifferente alle esigenze degli altri, mi ha regalato il suo tempo, la sua sensibilità e la sua disponibilità, il suo buon cuore». È il ringraziamento speciale che - attraverso una lettera inviata al nostro giornale - Elisabetta Bertolucci vuole far arrivare ai titolari della Carpenteria Gobbi di via Marco Polo.
Protagonisti di questa storia: un artigiano dal cuore d’oro e due cagnoline. Lucky una maltese e Briciola una barboncina - due batuffoli bianchi e pelosi - alle quali la signora bolzanina è legatissima. Perché, quando ritorna dal lavoro, le fanno tanta compagnia. E lei contraccambia: curandole con amore. La cosa bella è che, nel bisogno, ha trovato un artigiano che ha capito l’importanza di quella richiesta, probabilmente per lui inconsueta. Bisognava aggiustare il passeggino di una barboncina malata.
La cagnolina malata
«Purtroppo - racconta - Briciola è affetta da una malattia degenerativa che le impedisce di camminare. Ho risolto il problema con l'acquisto di un passeggino per cani, che mi agevola molto nelle passeggiate rispetto al borsone con cui prima portavo con me Briciola. Esco con le cagnoline almeno tre volte il giorno, e non dover tenere un trasportino in spalla è un gran bel sollievo: con il passeggino il cane non mi pesa, posso entrare nei negozi più facilmente».
Tutto bene fino all’altro pomeriggio, quando si è rotta la struttura in ferro vicino al ruotino anteriore, e la proprietaria si trovata a dover cercare in fretta e furia qualcuno che le aggiustasse il passeggino.
Elisabetta Bertolucci ha chiamato la carpenteria Gobbi, ma erano quasi le sei di sera e la ditta stava per chiudere.
Il titolare però ha capito che per quella signora che si era rivolta a lui, il problema era importante e bisognava cercare di risolverlo prima possibile. Altrimenti Briciola rischiava di dover rinunciare alle uscite quotidiane.
«Il signor Gobbi - racconta - prima mi ha ascoltata e poi mi ha invitata ad andare subito in ditta, per vedere se potevano fare qualcosa».
Constatato che il danno si poteva riparare, le ha promesso che lo avrebbe fatto la mattina seguente.
«Ero felice e sollevata all'idea di poter riavere il passeggino in breve tempo, e gli ho spiegato che mi era molto utile perché portare il cane nel trasportino a spalla, mi aveva causato una serie di fastidiosi dolori».
La gratitudine
A quel punto - nonostante fosse l’ora di chiusura - l’artigiano ha deciso di provvedere subito: è andato in officina con un collaboratore a riparare il danno che aveva reso di fatto inutilizzabile quel passeggino speciale.
«Mentre io lo attendevo in ufficio in compagnia del suo papà, che alla bella età di più di ottant'anni, veste ancora la tuta da lavoro. Mi ha fatto tanto piacere poter scambiare quattro chiacchiere con questo gentile signore, che mi ha parlato con passione della ditta da lui fondata, partendo con poco, e che ancor oggi dimostra un grande amore per il suo lavoro, o meglio per “il lavoro fatto bene”. Una volta riparato il passeggino speciale per la cagnolina malata, il titolare non ha voluto essere pagato, non ha accettato neppure che offrissi ad entrambi un aperitivo. Mi ha detto semplicemente: “È un regalo per la cagnolina”».
E un regalo per la sua padrona, perché dice lei: «Mi ha regalato il suo tempo».
Ovvero quella cosa che - sempre più difficilmente - siamo disposti a donare agli altri. Per di più, gratuitamente.