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La diretta Fb: il razzismo in nome delle donne

Bolzano. All'interno del progetto "Galassie Desideranti" della cooperativa sociale OfficineVispa, si terrà domani, giovedì 2 aprile a partire dalle 18, in diretta facebook sulla pagina Liscià: donne...



Bolzano. All'interno del progetto "Galassie Desideranti" della cooperativa sociale OfficineVispa, si terrà domani, giovedì 2 aprile a partire dalle 18, in diretta facebook sulla pagina Liscià: donne che raccontano donne, la presentazione dell'evento digitale: “Femonazionalismo: in dialogo con Sanà Breigheche”. L'evento è collegato al nuovo volume dal titolo "Femonazionalismo: il razzismo in nome delle donne" edito da Edizioni Alegre. Nell'occasione, verrà offerta la possibilità di approfondire la conoscenza di questo nuovo concetto, coniato da Sara R. Farris, originaria della Sardegna e docente di sociologia alla Goldsmiths di Londra. Il concetto è già diventato una categoria analitica di riferimento per molte pubblicazioni e dibattiti femministi. Una cornice teorica per leggere un fenomeno inaspettato dell’epoca contemporanea: l’uso da parte di alcune forze politiche della rivendicazione dell’uguaglianza di genere per portare avanti politiche islamofobe e razziste. «Le retoriche utilizzate -spiegano le promotrici dell’appuntamento - insistono sull’idea che gli uomini immigrati siano un pericolo per le società occidentali. Una narrazione di cui troviamo ricorrenze storiche nelle politiche coloniali impegnate a rappresentare gli uomini colonizzati come minacce sessuali e le donne colonizzate come proprietà dei “salvatori” bianchi. Ma il femonazionalismo è una ideologia che scaturisce da un’inedita intersezione tra nazionalisti, politici neoliberisti e alcune associazioni femministe e donne delle istituzioni. Ne viene fuori una contraddizione di fondo: si sostiene di voler emancipare le donne immigrate relegandole in quella sfera lavorativa da cui i movimenti femministi hanno storicamente cercato di liberare le donne. E riducendo il tema dei diritti di genere a uno scontro di civiltà si legittimano le molteplici forme di oppressione che ancora colpiscono le donne. L’uso contemporaneo del femminismo e dell’uguaglianza di genere come strumenti al servizio dei discorsi nazionalisti e razzisti dev’essere compreso non semplicemente come una “copertura ideologica” in senso negativo e limitato, come una distorsione o una bugia».













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