La protesta di Gries: «Stop ai pendolari» 

Centinaia di persone bloccano il traffico per mezz’ora


di Davide Pasquali


BOLZANO. A giugno ci avevano provato, era andata benino. Ieri invece, dal punto di vista dei manifestanti, è andata benissimo. Perché dalle 7.20 alle 7.50 da piazza Gries non è passato nessuno. Tre o quattro scooter, ma condotti a mano. E un medico della rianimazione diretto d’urgenza al San Maurizio. Per il resto, tutti fermi: auto, moto, camion, trattori, autobus urbani e pure extraurbani. È stata la protesta di Gries non tanto contro i pendolari, quanto piuttosto per chiedere a Comune e Provincia di risolvere. Prima che la situazione, più che esplodere, imploda. Centinaia di persone, avanti e indietro dai due attraversamenti pedonali davanti alla chiesa di Gries. C’è chi ha provato a forzare il blocco: niente da fare. Lo scopo era esattamente portare all’esasperazione i pendolari per qualche decina di minuti, dopo che ogni giorno, da anni, i residenti sono esasperati da code che dal San Maurizio, tutte le mattine, a passo d’uomo percorrono via Vittorio Veneto e piazza Gries. Dalle 7 almeno fino alle 9 del mattino è letteralmente impossibile aprire le finestre per arieggiare casa. Ciclisti e soprattutto bimbi ciclisti costretti sul marciapiedi per il timore, anzi il terrore, di essere investiti.

Si è trattato di una protesta assolutamente bipartisan, in tutti sensi. Per età, sesso, censo. Residenti italiani, residenti tedeschi, residenti pure di altri quartieri, venuti a portare la loro solidarietà e a chiedere interventi strutturali che coinvolgano l’intera città. Mascherine, gilet catarifrangenti, striscioni. Famiglie con bimbi, adulti, ambientalisti, semplici residenti, distinte signore un poco in là con gli anni che mai ti aspetteresti di vedere a certe manifestazioni. In prima fila, pure i nonni vigili. Non ci sono capibastone. È una manifestazione spontanea. Sullo sfondo, un poco discosta, davanti alla chiesa sta l’assessore Marialaura Lorenzini, che tenta di rassicurare: «Tranquilli, stiamo risolvendo». Dà interviste alle tv, ma la gente è indaffarata a traversare e spiegare a scooteristi e automobilisti che non se ne può più. E che le targhe alterne proposte da Caramaschi sono una soluzione da anni Settanta. Fra il resto inapplicabile dal punto di vista pratico. C’è poi il consigliere di circoscrizione dei Verdi Rudi Benedikter, che esterna per l’ennesima volta ai media il progetto (già Svp) di chiudere l’entrata da ovest ai pendolari, a San Maurizio. Progetto contestato dal consigliere comunale Claudio Della Ratta (Psi), a ben vedere sulla stessa lunghezza d’onda degli organizzatori della manifestazione: chiudere lì significa solo spostare il problema altrove. E i griesotti, ieri, spiegavano di non volerlo. Si cerca una soluzione per la città, tutta. A giugno, durante la prima manifestazione di stop al traffico, con solo brevi interruzioni al flusso automobilistico, i griesotti erano stati bollati sul web come i “puzzoni di Gries” che volevano spostare il traffico altrove. Non è mica così. La dimostrazione? Ieri c’erano pure striscioni, per dirne una, degli abitanti di via Roma. Si sta creando un fronte comune, cittadino, esteso.

In piazza Gries alle 7.30 c’è agitazione. Vigili tesi. Ispettori della Sasa smistano altrove i bus urbani via radio. Clacson di gente esasperata. Militari che tentano invano di raggiungere le caserme di via Vittorio Veneto. Imbottigliati i bus extraurbani. Proprio riguardo a questi, i manifestanti sono assai critici. Gli stessi nonni vigili raccontano di incomprensibili giri dei bus da Prato Isarco e dall’Alpe di Siusi attraverso via Fago e piazza Gries. Lo ha deciso la Provincia, per agevolare gli studenti della zona: licei classico e scientifico, ragioneria. Pare siano sedici al giorno. Ieri erano tutti fermi. Code dalla rotonda Merano-Mendola a piazza Vittoria. Code dallo sbocco di San Genesio a piazza Gries. Qualche manifestante chiede a vigili e assessore: quanti ne passano, da qui, ogni giorno? Pare siano 15 mila, almeno la metà pendolari. Ma la situazione, di recente, è terribilmente peggiorata. Intanto per via della dozzina di lanterne semaforiche piazzate all’incrocio del Grieserhof: temporizzate male, pericolose per i ciclisti, generano code inimmaginabili da San Maurizio. E sta per aprire la nuova grande casa di riposo al Grieserhof: e via altre auto. Il prossimo autunno aprirà i battenti ai trattori di 200 soci e ai clienti-turisti la nuova sede della cantina Bolzano a San Maurizio. E, da pochi giorni, è in piedi la prima mega gru del cantierone Benko all’ex cantina sociale di Gries.

Se a giugno i residenti non sapevano bene da che parte pendere, ieri la soluzione da tanti prospettata era questa: città non attrezzata per così tanti pendolari; servono ampi parcheggi ai margini cittadini; serviti da minibus agili e veloci.

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