La variante sudafricana ora fa paura «Se si estende, lockdown più rigido»
La pandemia. Ieri altri sei casi della mutazione nella zona ovest della provincia. Giunta in seduta straordinaria, chiusi altri cinque Comuni Kompatscher: «Pronti a intervenire nei prossimi giorni». L’appello di Zerzer: «Cittadini fondamentali per evitare la diffusione»
Le misure dal 28 febbraio
Con l’eccezione dei nove comuni con il lockdown rigido per la variante sudafricana, dal 1 marzo (scaduta l’ordinanza n.7) dovrebbero riaprire bar, ristoranti negozi e scuole in presenza. La giunta non ha ancora deciso di prolungare le misure, restano impostazioni diverse tra gli assessori, ma un prolungamento o inasprimento viene dato per scontato, a partire dalle scuole. «Fino a un certo punto possiamo reagire ai casi di variante sudafricana chiudendo singoli comuni, ma se i contagi divenissero troppo numerosi dovremo pensare ad altro», anticipa l’assessore Arnold Schuler (protezione civile). Il presidente Arno Kompatscher fa intuire quanto la stretta sia (quasi) inevitabile: «Il 28 febbraio scadrà la precedente ordinanza. La prima considerazione è che il ministro Roberto Speranza ha confermato la nostra classificazione arancione». Nelle regioni arancioni negozi e servizi alla persona restano aperti, mentre bar e ristoranti possono lavorare solo con la consegna a domicilio e l’asporto. Ma lo scenario potrebbe essere ancora più rigido, conferma Kompatscher: «In questi giorni proviamo a tenere sotto controllo la variante sudafricana con la stretta nei comuni della Val Passiria e del Burgraviato. Se la variante sudafricana si manifestasse in altre zone della provincia, dovremo presto adottare norme ugualmente restrittive in tutto il territorio». La giunta si riunirà martedì, dalla seduta potrebbe già uscire una decisione.
Test di massa a scuola
Assessori e intendenti scolastici stanno lavorando per preparare il rientro delle scuole alla didattica in presenza, attualmente previsto il 1 marzo, probabilmente rinviato al 7 marzo. «Vorremmo offrire test di massa agli alunni», riferisce Kompatscher, «ma per i più piccoli puntiamo a garantire il materiale più adatto (i tamponi “chewing gum”, ndr), che ci dobbiamo procurare.
Da domani i figli di lavoratori dei servizi essenziali potranno godere della didattica in presenza. Nella scuola italiana, riferisce il sovrintendente Vincenzo Gullotta, iscritti 850 bimbi delle elementari (su 9.900) e 716 delle materne (su 3.300).
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