Le “assistenti sociali” erano due ladre
In via Rovigo. Madre e figlia, italiane di 45 e 25 anni, si erano finte assistenti sociali per introdursi nell’appartamento di una signora anziana Ma gli investigatori della Squadra Mobile, che le avevano viste entrare, le hanno attese e controllate: addosso avevano il denaro appena rubato
Bolzano. Tra i tanti reati di cui le cronache sono chiamate ad occuparsi, quelli più odiosi sono quelli commessi ai danni degli anziani. Truffe, furti, raggiri messi a segno da persone prive di scrupoli che, purtroppo, spesso riescono a farla franca.
Questa volta, però, le cose sono andate diversamente e due donne sono finite in manette. Tutto è accaduto venerdì pomeriggio, in via Rovigo, dove alcuni investigatori della Squadra mobile di Bolzano erano impegnati in un servizio di pattugliamento in abiti civili. Gli agenti, coordinati dal dirigente Giuseppe Tricarico, hanno subito notato due donne, ben note alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati contro il patrimonio. Presenza sospetta, la loro, anche perché entrambe abitano in altre zone della città e non avevano alcuna apparente ragione per trovarsi lì. Alla fine, sono entrate in un’abitazione della zona da cui sono poi uscite circa un quarto d’ora dopo. A quel punto, purtroppo per loro, è entrato in azione il personale della Mobile, che le hanno intercettate e fermate. È bastato un rapido controllo per perché i sospetti dei poliziotti venissero confermati: le due avevano appena colpito e se ne stavano andando, soddisfatte per l’ottima riuscita della loro incursione.
Finte assistenti sociali
Sono bastati pochi minuti per appurare che le due - madre e figlia - avevano appena derubato un’anziana signora. Per farlo, si erano introdotte nell’appartamento della povera donna, fingendosi due assistenti sociali. Una tecnica collaudata che, per essere applicata, necessita di due farabutti ben affiatati e capaci di agire in grande sintonia. Due farabutti privi alcuno scrupolo o coscienza perché, dopo aver carpito la fiducia delle vittime, le derubano. È accaduto anche giovedì: una volta dentro, mentre la figlia distraeva l’anziana, parlandole in cucina e sfoggiando indubbia maestria, la madre si introduceva negli altri locali dell’alloggio e, arrivata nella camera da letto, apriva armadi e cassetti fino a mettere le mani su alcune banconote. Lo stesso denaro che qualche minuto più tardi è stato trovato loro addosso e che, ovviamente, le ha messe nei guai.
Entrambe arrestate
La terribile coppia è stata condotta prima negli uffici della questura, in Largo Palatucci, e sbrigate tutte le pratiche del caso, le due sono state arrestate e accompagnate nelle loro abitazioni in regime di arresti domiciliari. Il denaro recuperato, invece, è stato subito restituito alla legittima proprietaria. Madre e figlia, 45 anni la prima, 25 la seconda, cittadine italiane, dovranno rispondere del reato di furto in abitazione.
L’invito della questura
Anche alla luce di quanto accaduto in via Rovigo, la questura di Bolzano nel ribadire che si deve sempre diffidare delle persone sconosciute, invita le persone anziane a prestare la massima attenzione sia a coloro che suonano insistentemente al citofono, sia a chi, per strada, mostrandosi estremamente gentile e premuroso, si offre di riaccompagnarli a casa o si inventa amicizie comuni o parentele fasulle per chiedere aiuti economici. Diffidate sempre da fantomatici incaricati di aziende energetiche, di associazioni caritatevoli, di assistenti sociali, da una lunga serie di altre figure e, in estrema sintesi, diffidate da chiunque cerchi di entrare in casa vostra con qualche scusa. In presenza anche del minimo sospetto, non fate entrare persone all’interno della vostra abitazione e chiedete tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine, telefonando al numero unico di emergenza 112.
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