Le ladre entrano in casa ma trovano la proprietaria
Colpo fallito. Le due giovani avevano preso di mira un appartamento in viale Druso Costrette alla fuga, sono state arrestate dalla polizia anche grazie alle indicazioni dei residenti
Bolzano. Ancora una volta la collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine ha dato ottimi frutti.
È accaduto giovedì pomeriggio, in via Druso, dove due giovani erano riuscita a introdursi in un’abitazione per compiere un furto. Dopo aver scelto con cura l’appartamento in cui introdursi e aver suonato a lungo il campanello per assicurarsi che nessuno fosse in casa, le due sono entrate in azione: una ha aperto la porta, utilizzando un piccolo pezzo di una bottiglia di plastica, mentre l’altra se ne stava sul pianerottolo a fare da palo, pronta ad avvisare la complice se fosse arrivato qualcuno. Un sistema più che collaudato, il loro, ma questa volta, qualcosa è andato storto. Sì, perché, quando la ladra ha aperto la porta, s’è trovata di fronte la padrona di casa che, pur avendo sentito il campanello suonare, non era riuscita ad aprire la porta in tempo. E così, le due donne si sono trovate all’improvviso faccia a faccia: la ragazza stupita, la signora spaventata. Anzi spaventatissima. Con grande freddezza, però, la padrona di casa non ha esitato un attimo ed è riuscita spingere fuori di casa l’intrusa e richiudere la porta.
Precipitosa ritirata
Le due ladruncole, vistesi scoperte, sono fuggite in tutta fretta, rifugiandosi all’interno di un palazzo vicino. E lì, probabilmente, sarebbero rimaste, tranquille e ben nascoste, fino a quando le acque non si fossero calmate. Ma, per la seconda volta nello stesso giorno, avevano fatto male i conti. Non avevano preso in debita considerazione il senso civico di alcuni residenti della zona che, assistito alla fuga delle due ladre, hanno subito indicato agli agenti della Squadra volanti della questura, arrivati sul posto nel giro di una manciata di minuti, il condominio in cui le due si erano nascoste. E così, dopo aver bloccato ogni possibile via di fuga, i poliziotti sono entrati nell’edificio, raggiungendo all’ultimo piano le due ragazze, che hanno cercato invano di disfarsi degli arnesi da scasso. L’ultimo, disperato tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità. Condotte in questura, sono state identificate: entrambe hanno una lunga serie di precedenti alla spalle per reati specifici compiuti in numero località italiane. Una delle due è incinta e, al termine delle procedure del caso, sono state arrestate e associate alla casa circondariale di Trento.
I consigli della polizia
Alla luce di quanto accaduto, le forze dell’ordine colgono l’occasione per rivolgere una raccomandazione ai bolzanini: i portoncini blindati, installati per proteggere i nostri appartamenti, poco possono se non vengono chiusi con mandate. A professionisti dello scasso come le due giovani arrestate, basta poco: una carta di credito, un pezzo di una bottiglia di plastica o una sottilissima lama di metallo. Oggetti che vengono fatti passare tra lo stipite e l’infisso, in modo da far arretrare il nottolino a molla di chiusura. E la porta si apre. Inutile spendere migliaia di euro per una super porta se poi, non si mettono in atto le necessarie e semplici precauzioni per renderla davvero a prova di ladro.
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