Lillo: «Tanti alloggi militari vuoti»
Bolzano. A Roma la Procura ha avviato un’inchiesta, per ora senza indagati, sui 3.600 alloggi (in totale sono 16.500 in tutt’Italia) del Ministero della Difesa occupati da militari che non ne...
Bolzano. A Roma la Procura ha avviato un’inchiesta, per ora senza indagati, sui 3.600 alloggi (in totale sono 16.500 in tutt’Italia) del Ministero della Difesa occupati da militari che non ne avrebbero titolo. In Alto Adige, dove il demanio militare possiede un importante patrimonio fatto di case, caserme, terreni, come funziona?
Lo abbiamo chiesto ad Enrico Lillo, militare dell’Esercito da poco in pensione.
«Il problema in Alto Adige - in particolare a Bolzano, Merano, Bressanone - è che ci sono una serie di alloggi dell’Esercito chiusi e inutilizzati. È successo così anche con il mio: l’ ho lasciato quattro anni fa e non è più stato assegnato. A fronte di decine di militari in lista d’attesa per un alloggio che consentirebbe loro il ricongiungimento familiare».
Ma perché non vengono riassegnati?
Pare che non ci sia il personale sufficiente per seguire i lavori di ristrutturazione e prima ancora le pratiche burocratiche.
Non si può fare nulla?
A suo tempo ci eravamo rivolti al generale Claudio Berto, allora capo ufficio Affari generali e oggi comandante delle Truppe alpine, proponendo di mettere a disposizione delle cooperative dei militari, i terreni disponibili in Alto Adige. Ovviamente, i soci li avrebbero pagati. Sembrava ci fossero buone possibilità, ma non si è mosso nulla e alla fine le cooperative si sono sciolte.
In media su quanto si aggira il canone d’affitto applicato agli alloggi di servizio?
Il canone calmierato si aggira intorno ai 400 euro al mese .
A chi viene concesso l’alloggio?
Al personale in servizio e avente titolo.
Per quanti anni si può rimanere in un alloggio militare?
Bisogna ripresentare la domanda ogni otto anni. Se non si rientra più nella graduatoria, si rimane fuori. Chi dovesse restare comunque, pagherà un canone maggiorato di due o tre volte.