Lupo, oggi vertice dal prefetto 

Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblici. Presenti i alcuni sindaci, Schuler, Spagnolli, il Bauernbund e Ispra La Provincia spingerà per gli abbattimenti in deroga, ma sul fronte della prevenzione siamo fermi all’anno zero


Mauro Fattor


Bolzano. Oggi alle 13.30 la querelle sul lupo approda in Prefettura. Come da copione già sperimentato in Trentino, il prefetto ha ritenuto di convocare le parti per rispondere all’«allarme sociale» provocato dal ritorno del lupo in Alto Adige e fare il punto della situazione. Alla riunione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblici prenderanno parte dunque una serie di sindaci dell’Alta Val d’Isarco, i rappresentati del Bauernbund, il direttore dell’Ufficio Caccia e Pesca Luigi Spagnolli, l’assessore all’Agricoltura Arnold Schuler e Piero Genovesi, responsabile del Servizio coordinamento fauna selvatica di Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca ambientale, braccio tecnico del ministero per l’Ambiente. L’uomo dei lupi dentro Ispra è lui, ed era sempre lui ad essere presente ad una analoga riunione il 7 maggio scorso a Trento. A differenza di Trento però, dove all’ordine del giorno c’erano da valutare le incursioni di uno o più esemplari di lupi malati di rogna alla periferia dei centri abitati dell’alta Val di Fassa, in Alto Adige non esiste nulla di paragonabile, nulla cioè che possa essere oggetto di particolare monitoraggio o che comporti qualche profilo di problematicità per la pubblica incolumità. Tutti gli episodi di predazione del lupo in Alto Adige - compresi quelli recenti sul fondovalle dell’Alta Val d’Isarco e in Val Giovo- rientrano infatti nel normalissimo profilo comportamentale della specie, dunque sarà interessante vedere su quali canali andrà ad incanalarsi la discussione. Va ricordato che le competenze attribuite ai prefetti dal cosiddetto “decreto Salvini”, in assenza di motivi stringenti e inderogabili di pubblica sicurezza, finiscono comunque qui, cioè nella facoltà di convocare il tavolo in questione. Per il resto, qualsiasi decisione tecnica di deroga rispetto al regime di tutela del lupo, è e resta competenza del Ministero per l’Ambiente. Esattamente come è sempre stato. Con questo quadro, facile prevedere che il responsabile del Servizio di coordinamento fauna selvatica di Ispra si troverà al centro di un fuoco di sbarramento che ben poco avrà a che fare con la questione sicurezza e molto con la questioni danni. In definitiva, una forma di pressione più politica che tecnica, per di più nella sede sbagliata. L’assessore Schuler del resto è perfettamente consapevole che la Provincia sul fronte della prevenzione del danno e della difesa degli alpeggi, è sostanzialmente inadempiente. In altre parole: molte proteste, fuochi sulle montagne, parole di fuoco nei comizi e richieste di abbattimenti in deroga, ma niente o quasi sul piano della messa in opera delle misure di prevenzione richieste dalle stesse direttive europee. Una contraddizione stridente, che indebolisce enormemente la posizione della giunta provinciale. E del Bauernbund. Che poi è la stessa cosa. Giusto per chiarire: le richieste per ottenere le recinzioni elettrificate finanziate al 70% con soldi pubblici, sono state zero nel 2017, 20 nel 2018 e la miseria di 4 nel 2019. E mancano poche settimane all’inizio dell’alpeggio estivo. Come tenere la porta aperta e poi lamentarsi che arrivano i ladri. Ma così è. Frattanto il Bauerbund ha indetto per il 5 giugno a Bolzano una manifestazione di protesta contro il lupo. Gli agricoltori si troveranno alla Vives e sfileranno con i trattori per la città fino in Piazza Magnago. Si replicherà poi l’8 di giugno anche a Vipiteno.

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