Maso Zeiler riapre ai migranti 

Quelli che accolgono. L’imprenditore Frasnelli ha messo a disposizione il complesso con 20 posti letto per chi lavora e vive sotto un ponte A pianoterra, fino al 10 marzo, sarà attiva la “Casa invernale II” con una decina di posti riservati a famiglie e donne senza fissa dimora  


antonella mattioli


Bolzano. «Non sarà un dormitorio, ma l’inizio di un nuovo cammino per i migranti che hanno un lavoro e ciononostante sono costretti a vivere sotto un ponte». Karin Cirimbelli, anima dell’associazione di volontari “Sos Bozen”, sprizza entusiasmo nel presentare il progetto che realizzerà a Maso Zeiler. Il complesso - immerso nel verde di vicolo Lageder, tra via Col di lana e via Principe Eugenio, una delle zone più esclusive di Bolzano - è stato messo a disposizione, a titolo gratuito, dall’imprenditore Hellmuth Frasnelli. Un gesto di generosità per aiutare chi non ha niente. Lo aveva già fatto per tre anni, dal 2016 fino alla primavera dello scorso anno: il maso aveva ospitato famiglie di migranti. Da allora era chiuso.

«Abbiamo pensato - ha spiegato Manuela Frasnelli, figlia dell’immobiliarista bolzanino che è anche titolare della società “Eisackwerk” - che fosse giusto riaprirlo per dare un tetto a chi dorme in strada».

Detto e fatto. I Frasnelli hanno contattato Karin Cirimbelli che in quattro e quattr’otto, ha messo nero su bianco il progetto “Living in dignity”. Oltre ad un letto, la volontaria di “Sos Bozen” vuole che nella nuova casa i migranti trovino calore umano e rispetto della loro dignità.

«Tutto quello che viene negato - dice Caroline von Hohenbühel, da anni impegnata ad aiutare clochard e migranti che vivono in strada - a chi nella ricca Bolzano è costretto a dormire sotto un ponte».

Non sarà facile decidere chi far entrare e chi lasciare fuori. Maso Zeiler dispone di venti posti, ma in lista d’attesa ci sono già trenta persone. Cirimbelli assieme agli altri volontari comincerà i colloqui in questi giorni: precedenza a chi ha un contratto a termine e quindi ha più difficoltà a trovare una stanza sul mercato privato. Chi entrerà dovrà anche dimostrare di volersi integrare frequentando, tra le altre cose, un corso di lingue. Il progetto “Living in dignity” sarà attivo fino al marzo 2021.

A pianoterra di Maso Zeiler tra oggi e domani verranno attivati anche una decina di posti letto per famiglie e donne. Le prime ad arrivare saranno due famiglie con tre bambini piccoli, una libanese e una albanese, attualmente ospitate in via Carducci, nel complesso messo a disposizione dall’imprenditore Heiner Oberrauch. A gestire “Casa invernale II” a Maso Zeiler sarà Paul Tschigg che opera anche nella “Casa invernale I” di via Carducci. Ciò che differenzia i due progetti è che in vicolo Lageder c’è la possibilità di avere un rifugio anche per le ore diurne. Entrambe le strutture chiudono il 10 marzo.













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