«Mattarella  ci aiuti a scoprire la verità  su quella strage» 

L’incontro. Sonia Zanotti, sopravvissuta all’attentato del 2 agosto del 1980,ieri ha incontrato il presidente della Repubblica «Ci furono 85 morti e oltre 200 feriti: vogliamo sapere chi sono i mandanti»  Domenica cerimonia anche a Bolzano: appuntamento in stazione



Bolzano. Niente staffetta, come ogni anno, dal Brennero a Bologna. L’emergenza Covid ha imposto anche la cancellazione di quell’iniziativa, ma ieri Sonia Zanotti, sopravvissuta alla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, era nel capoluogo emiliano, dove per ricordare le 85 vittime e gli oltre 200 feriti, è arrivato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i morti anche Berta Ebner, 50 anni della Val Passiria, Argeo Bonora, 42 anni, ferroviere della stazione di Salorno, Angelo Priore, 29 anni, ottico di Malles trasferitosi a Messina. Il capo dello Stato ha incontrato Zanotti assieme al presidente Paolo Bolognesi e agli altri due vice presidenti, Anna Pizzirani e Paolo Lambertini, dell’Associazione che ricorda le vittime.

La sala d’aspetto

«A 40 anni di distanza - racconta - mi sono ritrovata in quella sala d’aspetto della stazione di Bologna e per un attimo mi è mancato il respiro. Lì il presidente ha deposto una corona in ricordo delle vittime. Noi gli abbiamo chiesto un aiuto per fare luce sui mandanti di quella strage. Sono stati condannati all’ergastolo gli esecutori: tutti appartenenti ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari. Ci manca l’ultimo tassello, forse il più importante, di una delle pagine più buie della storia italiana».

Sonia Zanotti, gardense d’origine e bolzanina d’adozione, oggi è vicepresidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna. Nel 1980 aveva 11 anni e quel giorno la sua vita è cambiata all’improvviso: «Ero - ricorda come fosse oggi - con mia cugina Rosa Rita, in stazione a Bologna. Tornavo a casa dopo una vacanza dai nonni. Lei, più grande di me di una decina d’anni, mi accompagnava: veniva con me ad Ortisei». In realtà sia Sonia che Rosa Rita a casa quel giorno non arrivarono mai; ci tornarono dopo lunghissime settimane passate in ospedale. Lei e sua cugina sono nell’elenco dei 200 sopravvissuti.

La testimonianza

«Per lunghi anni - dice - ho curato il corpo dalle lesioni e dalle ustioni provocati dalla bomba messa nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale di Bologna; ma le ferite più profonde sono quelle che l’attentato mi ha lasciato dentro. È così che è nata l’esigenza di raccontare; di andare nelle scuole; di promuovere la staffetta “Insieme per non dimenticare il 2 agosto 1980”, da Brennero a Bologna. Che si svolgeva ormai da anni. Quest’estate per evitare il rischio contagio, il programma è stato notevolmente ridotto».

Ciononostante ci sono gruppi di atleti, amici della staffetta, che a titolo personale percorreranno tratte o addirittura tutto il percorso originale, per dare un segno di solidarietà e per non dimenticare la più grave e grande strage in Italia del dopoguerra. Anche gli amici della staffetta del Brennero partecipano a questa iniziativa a titolo personale e privato.

Una delegazione è partita domenica dal Brennero e arriverà nel capoluogo emiliano entro il 2 agosto, percorrendo tutta la tratta in bicicletta. Un’altra invece ha percorso la ciclabile che unisce Brennero a Bolzano.

L’Anpi

Una delegazione è stata accolta a parco Petrarca, l’altro giorno, dal presidente dell’Anpi Guido Margheri e da Sonia Zanotti.

E l’Anpi, domenica 2 agosto, sarà in piazza Stazione a Bolzano alle 10 come nel resto d’Italia. Sarà presente anche Marcello Fera con il suo violino e alle 10.25 l’ora della strage un fischio darà inizio ad un minuto di silenzio.

Per chi sia interessato ad approfondire è stata creata anche una pagina facebook “Dammi la mano, Bologna 2 agosto” con documentazione e testimonianze. Per il 40º anniversario è stato creato anche un manifesto: «La strage è stata organizzata dai vertici della loggia massonica P2, protetta dai vertici dei servizi segreti italiani, eseguita da terroristifascisti». A.M.













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