Mauro e Maura, una nuova vita come gestori del «Vallaga» 

Il rifugio nelle Alpi Sarentine. Bolzanina lei, mantovano lui si erano conosciuti una decina d’anni fa perché sono entrambi appassionati di moto di grossa cilindrata (Ghizzi è un ex meccanico) Da giugno gestiscono il rifugio che si trova a 2.481 metri di altitudine


Antonella Mattioli


Bolzano. «Su al rifugio in questo momento diluvia, sto scendendo a Valdurna e poi vado a Bolzano, a fare la spesa». Due ore di cammino fino alla macchina e un’altra per arrivare in città: Maura Dalbosco, 46 anni bolzanina, dal primo giugno gestisce assieme al compagno Mauro Ghizzi, 43 anni mantovano, il rifugio Forcella Vallaga (quota 2481) nelle Alpi Sarentine. Il rifugio viene rifornito con l’elicottero, ma i costi di trasporto sono elevati e in ogni caso non si può utilizzare per la spesa “normale”. E allora zaino in spalle e via.

Era la vita che Mauro e Maura sognavano da tempo e quando si è aperta la possibilità di partecipare al bando della Provincia per la gestione del rifugio, hanno deciso che valeva la pena provare. In pratica hanno fatto quello che molti vorrebbero fare, poi però non hanno il coraggio di cambiare.

Le moto

La cosa curiosa è che a farli conoscere non è stata la montagna, bensì la passione per le moto di grossa cilindrata. Non a caso sulla foto del profilo Whatsapp Maura è in sella ad una Yamaha R6, rossa fiammante come la tuta. Mauro ha fatto dell’amore per le due ruote un lavoro: è un meccanico specializzato in moto da corsa. Il suo “habitat” per anni è stata l’officina immersa nell’odore di benzina e nel rumore dei motori.

Poi è arrivata la passione per la montagna. E la decisione, una decina di anni fa, di andare a vivere assieme a Tires: escursioni in estate, scialpinismo in inverno. «Spesso e volentieri - racconta Maura - quando potevamo andavamo a dare una mano ad amici che gestivano rifugi». Nel frattempo Mauro ha fatto corsi di cucina; si è iscritto all’associazione cacciatori; ha cominciato ad imparare usi, costumi e tradizioni di un mondo completamente diverso dal suo che viene dalla pianura. Sempre con l’idea che magari un giorno avrebbero potuto gestire loro stessi un rifugio.

La nuova vita

«Ma quando non si è più giovanissimi - spiega Maura - non è facile cambiare. Per il mio compagno è diventata una necessità il giorno in cui, nell’autunno dello scorso anno, la sua ditta ha chiuso. Era arrivato il momento di fare il grande salto e quando si è aperta la possibilità di partecipare al bando della Provincia per la gestione del rifugio Forcella Vallaga abbiamo deciso di partecipare». La commissione ha scelto loro e dal primo giugno la coppia vive e lavora al “Vallaga”: un rifugio che si raggiunge dopo tre ore di cammino da Valdurna e che fino a maggio era “sepolto” nella neve.

La sveglia per la coppia suona alle 5 di mattina; un po’ dopo per Felix e Francesco i due ragazzi che danno loro una mano. «Non è una passeggiata, ma siamo soddisfatti della scelta. Anche perché in questo cambiamento radicale di vita abbiamo scoperto di avere tanti amici veri. A Tires e in Val Sarentina ci sono persone che ci hanno dato un aiuto e continuano a darcelo. Sia per quanto riguarda il trasporto di viveri e materiali che per i lavori di manutenzione che non siano quelli piccoli per i quali si arrangia il mio compagno».













Altre notizie

Attualità