Il caso

Medici e infermieri: in Alto Adige mille non vaccinati

Medici ed infermieri dipendenti Asl, i non vaccinati sono circa un migliaio. L’Azienda è al lavoro per invitarli all’immunizzazione, cercare di recuperarne il più possibile, ed evitare sospensioni e tagli di stipendio



BOLZANO. Medici ed infermieri dipendenti Asl, i non vaccinati sono circa un migliaio. L’Azienda è al lavoro per invitarli all’immunizzazione, cercare di recuperarne il più possibile, ed evitare sospensioni e tagli di stipendio. Ricordiamo che i dipendenti Asl -e non parliamo solo di personale sanitario - sono in totale circa 10 mila, 7.777 si sono già vaccinati, gli altri devono recuperare. Mille - come detto - i medici e gli infermieri ancora senza immunizzazione.

L’Azienda sanitaria si prepara - intanto - ad applicare il decreto legge del presidente del Consiglio Mario Draghi.

Provvedimento dirompente anche per l’Alto Adige. In base al provvedimento chi rifiuta il vaccino può essere spostato a mansioni diverse. E se lo spostamento non fosse possibile, medici, infermieri ecc. saranno sospesi senza stipendio. L’Asl fa sapere che è già partita la procedura per la raccolta degli elenchi con i nomi dei lavoratori non vaccinati.

Marco Cappello - direttore della Ripartizione legale Asl - sottolinea che dalla scadenza del termine concesso dal decreto Draghi a Ordini professionali e datori di lavoro per trasmettere in Provincia gli elenchi dei loro iscritti/dipendenti, poi la Provincia avrà 10 giorni di tempo per verificare chi di loro non si sia vaccinato.

Il direttore dell’Asl, Florian Zerzer, dice di voler recuperare al vaccino quanti più dipendenti possibile: «Stiamo predisponendo la procedura. Inviteremo il personale ad un colloquio, tenteremo di convincerli». Luca Armanaschi - direttore della Ripartizione per l’assistenza ospedaliera - spiega che stanno arrivando le richieste di chi vuole mettersi in regola: «Siamo al lavoro per organizzare giornate dedicate alla vaccinazione del personale, vediamo se istituire anche una linea dedicata». Resta da capire quando arriveranno le prime eventuali sospensioni.

L’avvocato Cappello dice che ci vorrà un mesetto. «Le eventuali sospensioni scatteranno a maggio».













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