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Mobilità, oltre due miliardi per potenziare treni e autobus  

Presentato il Piano 2022-2035 che punta a ridurre drasticamente traffico ed emissioni. Ogni giorno in Alto Adige un milione e 600 mila spostamenti: il 42% all’interno dei comuni e il mezzo più usato è l’auto



BOLZANO. Non si costruiranno nuove strade, perché si userà sempre meno la macchina; la rete ferroviaria sarà ampliata e potenziata; verranno digitalizzati rete stradale e trasporto pubblico; migliorata e ampliata la rete delle piste ciclabile, ma per una mobilità sostenibile che riduca traffico e inquinamento, serve soprattutto un cambio culturale, per usare i mezzi alternativi, ovvero treno, bus e bici. Questo il messaggio lanciato dal governatore Arno Kompatscher in apertura del convegno, organizzato ieri pomeriggio (10 marzo) in Fiera, per presentare il «Piano provinciale per la mobilità sostenibile di domani». Presenti sindaci, assessori, ma soprattutto tecnici, in particolare ingegneri con in testa il presidente dell’ordine Claudio Sartori, per l’illustrazione da parte dell’assessore Daniel Alfreider, del capo dipartimento Martin Vallazza e dell’esperto di mobilità Stefano Ciurnelli. Il piano ha uno step intermedio che è il 2026, quando è in programma l’appuntamento con i giochi olimpici, ma l’orizzonte è il 2035.

Nei prossimi quattro anni si prevede di investire 700 milioni di euro; complessivamente verranno spesi due milioni e 85 milioni entro il 2035. gli obiettivi generali nazionali ed europei, recepiti dal piano provinciale, prevedono una drastica riduzione entro il 2035 degli spostamenti individuali con mezzi privati; entro il 2030 ci sarà un taglio del 40% delle percorrenze con le auto; entro il 2035 il 100% delle nuove immatricolazioni di veicoli dovrà essere ad emissioni zero. la rivoluzione riguarderà anche i turisti: entro il 2032, si calcola che il 25% di chi arriverà in alto adige userà il treno; quota che salirà al 35% nel 2037.

1,600 mila spostamenti

Le cifre, dalle quali si è partiti per elaborare il Piano, sono impressionanti: ogni giorno in Alto Adige ci sono un milione e 600 mila spostamenti. La stragrande maggioranza, ovvero un milione e 70 mila, avvengono in macchina: il 42% sono interni ai comuni; il 58% intercomunali; 167 mila gli spostamenti in bus; 37 mila in treno; 235 mila a piedi o bici. Con l’aiuto dei Big Data, i tecnici della Provincia hanno studiato i movimenti del traffico in Alto Adige in un giorno feriale di ottobre 2021 e, secondo l’ingegner Ciurnelli, si è scoperto che erano pari a 11,35 milioni di chilometri per le automobili. Si tratta di una distanza pari a tre volte quella tra la terra e la luna.

Più treni, meno auto

Il Piano vuole garantire una valida alternativa all’uso dell’auto, migliorando l’offerta dei treni. Il programma da attuarsi tra il 2026 e il 2035 prevede il tunnel del Virgolo; l’elettrificazione della linea Merano-Malles, la nuova fermata di Bolzano-San Giacomo-aeroporto, il tunnel di base del Brennero, la nuova stazione di Bolzano, il raddoppio della linea Merano-Bolzano, nella tratta Maia Bassa-Casanova. Il potenziamento dell’offerta ferroviaria è accompagnato dalla realizzazione di servizi e parcheggi di interscambio presso ogni stazione/fermata ferroviaria.

Le aree sensibili come le Dolomiti saranno valorizzate attraverso una migliore gestione dei flussi di traffico. "Vogliamo che il mezzo di mobilità più utilizzato non sia più l'automobile", sottolinea l'assessore provinciale. Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, si punta sulla resilienza. L'importante asse del Brennero che collega i Paesi diventerà il Digital Green Corridor del Brennero, possibilmente sotterraneo, in modo da gravare meno sulle città e i paesi. 

Per quanto riguarda gli interventi sulla viabilità, relativamente al capoluogo, dove la situazione del traffico è più critica in quanto non c’è una circonvallazione, sono in programma il sovra e sottopasso di via Einstein e più in generale la riorganizzazione della viabilità in zona produttiva; oltre al tunnel di Monte Tondo.

Gli autobus

Entro il 2030, tutta la flotta di Sasa dovrebbe funzionare a propulsione alternativa e ci dovrebbero essere circa 400 autobus, di cui 180 a idrogeno e 210 elettrici.

Stop ai morti sulla strada

L’obiettivo dell’Unione europea è ambizioso e mira a ridurre a zero il numero di vittime del traffico entro il 2050. Per raggiungerlo, sono necessari interventi in punti nevralgici come gli incroci sulle principali direttrici di traffico, ma anche nei centri abitati.

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