Museo archeologico, il nuovo presidente è Christian Greco: dall’Egizio di Torino a Bolzano
Il noto egittologo chiamato come figura di prestigio internazionale a presiedere il comitato scientifico
BOLZANO. Christian Greco, il direttore del museo Egizio di Torino, colui che ha trasformato una grande istituzione anche in una icona di fruibilità culturale aperta, arriverà a Bolzano. Lo farà nella veste di presidente del comitato scientifico del Museo archeologico altoatesino.
Una nomina che porta nel territorio una figura di riconosciuto prestigio internazionale, scelta evidentemente per la qualità delle sue ricerche ma anche per il possibile riversamento qui della sua fitta rete di relazioni internazionali. Una nomina a sorpresa. Giunta dopo una accesa discussione in giunta provinciale, che ha indotto alla fine a correggere una precedente delibera - nella quale tutti e dieci i nuovi presidenti dei comitati scientifici erano di lingua tedesca - e in cui si inseriscono ora due nomi di lingua italiana: il secondo è Leo Toller, trentino, che guida l'Istituto culturale mocheno e a cui è stata assegnata la presidenza del museo delle miniere di Monteneve, in val Ridanna.
Erano stati Marco Galateo (Fdi) e Christian Bianchi (Lega) a porre la questione. Si trattava, per i due esponenti del centrodestra - il vicepresidente della Provincia e l'assessore - di riequilibrare un'asimmetria nella geografia dei ruoli apicali in settori strategici. Perché tali sono quelli che si occupano di scienza e di cultura, con in mano la gestione di infrastrutture decisive, le museali e della ricerca applicata. «Questo nuovo passaggio - dice Bianchi - garantisce una maggiore rappresentanza di tutti i gruppi linguistici e il rispetto della proporzionale in ogni comitato».
Presentata due settimane fa dall'assessore Philipp Achammer, la prima delibera era stata subito oggetto di durissime critiche all'interno della maggioranza, nella fattispecie da parte di Galateo e Bianchi per via della scarsissima rappresentanza e nessuna presidenza per il gruppo italiano. Due precedenti, che spiegano questa accelerazione nei comitati scientifici sul piano del riequilibrio: la scorsa settimana anche nel comitato olimpico erano state inserite tre rappresentanze italiane e pure nella consulta per le attività alpinistiche. Fratelli d'Italia e Lega, in verità avevano da subito, posto il problema. Trovando all'inizio una evidente rigidità da parte della Svp rispetto alla prospettiva di rompere una prassi consolidata.
A tal punto sembra essere giunta la frizione tra le due componenti di giunta, che nell'ultima seduta, i due membri italiani avevano chiesto tre presidenze: il no Svp ha portato all'attribuzione a un ladino di questa ulteriore carica. Così che ora, su dieci nomine, sette sono assegnate al gruppo tedesco, due all'italiano e una al ladino. «Trasferendo così anche sul piano apicale la proporzionale» commenta Christian Bianchi. Fortezza, Eccel Kreuzer, Scienze naturali col Planetarium, Castel Tirolo, museo del turismo, Castel Wolfsthurm e centro di storia di Bressanone, restano al gruppo maggioritario, Archeologico e delle Miniere al gruppo italiano e il Museo Ladin al ladino.
L'archeologico non è il "museo della mummia" che gode di una sua autonomia anche espositiva ma l'hub che tiene insieme la ricerca archeologica complessiva della provincia. Tra l'altro, la giunta ha designato anche i membri del comitato scientifico per le tematiche riguardanti, appunto, Ötzi, con anche il comitato per la ricerca dell'azienda musei provinciali: presidente, in quest'ultimo caso, è stato designato Volkmar Mair mentre Andrea Di Michele, storico e docente, sarà il vice. Nominati anche Karl C. Berger, Julia Hörmann, Robert Lindner, Cinzia Lorandini, Patricia Rahemipour, Frank Rühli e Ruth Videsott.
Certo, il nome di Christian Greco, da una sferzata di qualità assoluta a questa tornata di nomine. Greco non è solo un grande egittologo ma anche colui che ha rinnovato alla radice il più importante museo egizio al mondo dopo quello del Cairo. E che giunge qualche settimana dopo la nomina di un altro nome molto noto, Beatrice Venezi, direttore d'orchestra e musicologa, nella consulta culturale italiana. Anch'ella chiamata a Bolzano da Marco Galateo. P.CA.