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Negozi, ristoranti e bar in crisi: «Non troviamo più personale» 

Mancano commessi, camerieri, baristi, cuochi, pasticceri, operai. Situazione difficile in quasi tutti i settori, Bonaldi (Confesercenti): «Colleghi in difficoltà. La colpa? Anche dei genitori che dicono ai figli “stai a casa, riposati” »



BOLZANO. Mancano commesse, camerieri, baristi, cuochi, pasticceri, pizzaioli, operai ecc. E manca soprattutto personale qualificato. La situazione è difficile in quasi tutti i settori.

Elena Bonaldi - presidente di Confesercenti - non sa più che pensare. «Sento i colleghi che hanno bar, ristoranti, pubblici esercizi in genere lamentarsi di continuo. E in vista dell’estate la faccenda si fa, se possibile, ancora più difficile».

Secondo lei perché succede?

«Dopo la pandemia è scattato qualcosa ma non so cosa, credo però che la colpa in parte sia anche dei genitori che dicono ai figli “stai a casa... riposati”. L’esempio in famiglia è fondamentale. Ho sempre visto i miei lavorare ed ho fatto come loro. Ho trovato naturale attivarmi. Mi rendo conto però che non è affatto automatico anche perché, soprattutto i giovani, non sono disposti a fare sacrifici».

Un altro tema sono gli studenti. «Nei decenni passati chiunque di noi ha fatto lavoretti, estivi o meno, serali, nel weekend. I giovani oggi non lo fanno o lo fanno molto meno. Dovremmo chiedere ancora una volta ai loro genitori perché succede». Evidentemente, c’è chi li mantiene anche a fatica, sempre e comunque.

Sarà per la piena occupazione, per il costo esagerato della casa che con quel che guadagni ti paghi solo l’affitto, saranno i contributi provinciali, sarà per la poca voglia dei giovani che non rinunciano a sabati domeniche e sere libere, sarà per la pandemia che ha scardinato tutto. Quale che sia il motivo, a seconda delle branche lavorative, specie a Bolzano città, da molti mesi si evidenzia un problema concreto, evidente, per certi aspetti drammatico.

Non si trova personale, men che meno qualificato.

«Anche questo è il punto. Dietro il bancone di un bar, in un ristorante, in un negozio, non basta avere personale, occorre anche che sia qualificato. Occorre formazione e competenza». Un wine store del centro storico, aperto da poche settimane - fatica a trovare personale nell’incredulità dei responsabili che hanno altri negozi in Italia dove il problema non esiste. A Bolzano - come nel resto dell’Alto Adige - servono per esempio cuochi o pasticceri di livello che sappiano usare in cucina macchinari o strumenti di ultima generazione. Non basta un ragazzino o una ragazzina “prestati” al lavoro, occorre personale che sappia come muoversi, che dia una mano, non che risulti d’impiccio. Occorre appunto formazione e competenza. Oltre alle conoscenze tecniche, manca educazione al lavoro, che è espressione della società in cui viviamo e che si riflette su tutti i settori professionali. Difficile uscirne pensando di puntare sugli stranieri perché attualmente mancano pure loro. Il settore della ristorazione, l’alberghiero, han sempre fatto grande uso di lavoratori stranieri. Be’ - spiegano a Confesercenti - adesso mancano anche quelli. Bolzano soffre in maniera particolare per il costo delle case, gli affitti sono improponibili. E i lavoratori se ne vanno altrove. V.F.

 













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