Nell’assalto al Recovery Fund pure 77 milioni per il marchio Südtirol  

Il maxi piano. La Provincia invia a Roma una lista di 47 progetti per un totale di 2,4 miliardi. Le opposizioni chiedono una seduta straordinaria Steiner: «Scelti progetti già pronti. Aspettiamo il giudizio del governo». Piovono le critiche: «Cosa c’entrano 20 milioni per Trauttmansdorff?»


Francesca Gonzato


Bolzano. Sul Recovery Fund europeo la Provincia punta altissimo. Con l’Italia destinataria di 209 miliardi di euro, l’Alto Adige ha inviato a Roma una lista di 47 progetti per un totale di 2,418 miliardi. Quanto arriverà effettivamente è del tutto incerto. Ma assai meno del richiesto. «Non sappiamo nemmeno quanto margine di manovra avranno le Regioni. Lo Stato potrebbe decidere di riservarsi la fetta più grande, aprendo una serie di bandi», riferisce il direttore generale Alexander Steiner, capofila dell’operazione a Palazzo Widmann. Il 9 ottobre 2020 la Provincia ha inviato a Roma il piano locale. Ora con l’arrivo del governo Draghi, anticipa Steiner, «dovremo rispedire tutto, avviando i rapporti con i nuovi referenti». Nel suo discorso sulla fiducia al governo Mario Draghi ha informato che il riferimento sarà il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Il piano della Provincia è stato gestito dalla giunta con le ripartizioni. Solo pochi fa il testo è stato inviato ai gruppi del consiglio provinciale, che avevano reclamato trasparenza. Arriva ora la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio sul Recovery «locale». La richiesta di Team K e Verdi (primi firmatari Paul Köllensperger e Hanspeter Staffler), allargata al resto dell’opposizione, verrà depositata oggi. «Il bilancio provinciale da 6 miliardi di euro è oggetto di svariate sedute di commissione, poi la votazione in consiglio provinciale con la possibilità di emendamenti da parte nostra. La proposta di Recovery Fund da 2,4 miliardi è transitata interamente al di fuori del Consiglio. Una seduta straordinaria è il minimo che possiamo reclamare», riferisce Riccardo Dello Sbarba (Verdi).

I progetti e i criteri

Il piano provinciale, riassume Steiner, presenta progetti in tutte le 6 missioni indicate dall’Ue.

Digitalizzazione, innovazione, competitività del settore produttivo: 7 progetti per 556 milioni.

Rivoluzione verde e transizione ecologica: il capitolo più ricco, 30 progetti per 1,020 miliardi. Infrastrutture per la mobilità: 2 progetti per 125 milioni di euro. Il capitolo più povero è Istruzione, formazione, ricerca e cultura: 1 progetto per 83 milioni (la nuova facoltà di Ingegneria al Noi). Equità sociale, di genere e territoriale: 6 progetti per 270 milioni. E infine Salute, un progetto per 364 milioni (ammodernamento della rete ospedaliera e di quella territoriale). La lista è stata costruita su criteri rigidi, rivendica Steiner: «Servono progetti pronti, cantierabili. Le linee guida prevedono che le risorse vadano impegnate entro il 2023 e i pagamenti liquidati entro il 2026». Di conseguenza, «abbiamo chiesto agli uffici quali fossero i progetti disponibili, coerenti con le linee europee. Non c’era tempo per altro. Abbiamo costruito una rosa articolata, su tutti gli ambiti previsti, con importi piccoli e grandi, per essere al riparo da sorprese».

Le critiche

Oltre alla immediata praticabilità, i progetti (sottoposti allo screening della ripartizione Europa) devono presentare «carattere innovativo». Su questo si fissano le ruvide critiche che arrivano dalle opposizioni. «Manca un filo conduttore, una riflessione di base su ciò che significa sostenibilità», riferisce Dello Sbarba, «Ci si trova esattamente davanti a una collezione di progetti pronti raccolti negli uffici. Draghi punta sulla riconversione ecologica. La Provincia forse è ancora in tempo». Tra i progetti più criticati in questi giorni, i 20 milioni di euro per la riqualificazione della struttura dei giardini di Castel Trauttmansdorff (capitolo Rivoluzione verde). Nella missione 5 (Equità sociale, di genere e territoriale) entrano 77 milioni per il marchio Südtirol, per il «rilancio economico e la creazione di un brand olistico». Nel medesimo capitolo figurano 70 milioni per la costruzione della Casa dell’educazione permanente. Aggiunge Dello Sbarba: «Non mancano le solite ricche sovvenzioni per i contadini». Paul Köllensperger elenca: «Mentre per la cultura non c’è nulla, un miliardo dei 2,4 previsti finirebbe in cemento. Altro che transizione ecologica, manca una visione di futuro». Diego Nicolini (M5S) aggiunge «56 milioni di euro destinati alla costruzione di skilift e relativi collegamenti. Quali sono?». Steiner replica alle critiche: «I progetti rispondono ai criteri indicati dall’Europa. Per il giudizio aspetterei di vedere quali verranno accolti».

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