Nelle palazzine degli inglesi arriva la presidente dell’Ipes 

Dopo le proteste. Sopralluogo di Francesca Tosolini con alcuni tecnici, che hanno incontrato alcuni inquilini. «È fondamentale incontrare i residenti per capire con chiarezza le criticità»



Bolzano. La protesta di un centinaio di inquilini delle palazzine inglesine di via Cagliari è arrivata dove speravano arrivasse. Ieri mattina, infatti, la presidente di Ipes, Francesca Tosolini, ha compiuto un sopralluogo nel grande complesso residenziale, insieme ad alcuni tecnici, e ha incontrato alcuni dei residenti. «La presidente – si legge in un comunicato dell’Istituto per l’edilizia sociale – ha voluto farsi un quadro reale della situazione, confrontandosi anche con diversi inquilini, da cui è emerso che da quando è stata realizzata la ciclabile/pedonabile il quartiere è molto più frequentato, da due anni a questa parte, da quando è stata costruita la “terrazza” lungo l’Isarco l’afflusso di persone, specialmente adolescenti, si è intensificato. Il complesso edilizio delle inglesine ha una struttura molto aperta ed è accessibile da più punti, i ragazzi la sera entrano nei cortili e vi si intrattengono. Ciò comporta un inevitabile disturbo alla quiete e l’insorgere di atti di vandalismo come scritte sui muri e rifiuti abbandonati». Gli inquilini che, attraverso la loro portavoce, Carmen Gesmundo, si lamentano del clima di insicurezza e dei vandalismi, ma anche dell’assoluta mancanza di interventi di manutenzione da parte di Ipes. Assenza che, secondo chi protesta, ha ridotto le palazzine in una situazione di fatiscente degrado. A tal proposito, Ipes ha annunciato che il risanamento del complesso edilizio è inserito nel programma triennale di manutenzione straordinaria 2012-2023. Risanamento che, come spiegano fonti interne ad Ipes, per le “palazzine inglesine” – 314 alloggi di proprietà Ipes di cui al momento 15 vuoti in attesa di risanamento –, appare particolarmente oneroso. La scelta compiuta negli anni 80 di andare oltre i classici “casermoni” e di costruire edifici più piccoli, di aspetto gradevole - con corti interne, verde e vialetti, balconi, portici, ingressi separati, scale e cortili - ora impone interventi più mirati, con tecniche e materiali molto più costosi rispetto quelli necessari per altri complessi edilizi gestiti da Ipes. A fronte di questa situazione, va anche detto che, negli ultimi anni, la Provincia ha drasticamente ridotto i contributi destinati a Ipes, rallentando drasticamente, per non dire fermando, la realizzazione di nuovi alloggi e rendendo addirittura difficile la manutenzione di quelli esistenti. «Ritengo sia di fondamentale importanza incontrare personalmente i residenti – è stato il commento della presidente Tosolini, al termine del sopralluogo – che hanno evidenziato le dinamiche relative alle situazioni difficili per comprendere con chiarezza le criticità, la nostra priorità è quella di essere al servizio degli inquilini. Il vandalismo va arginato, è un tema che riguarda anche l’ordine pubblico che affronterò nell’incontro già richiesto con il questore. Il sopralluogo e il colloquio diretto odierno ci permetterà di attivarci per realizzare soluzioni concrete coinvolgendo gli inquilini nella valutazione delle proposte».

La protesta in via Brescia

Dopo aver letto sull’Alto Adige della protesta degli inquilini e della raccolta di firme, un bolzanino che vive in uno dei palazzi Ipes recentemente ristrutturati, in via Brescia, ha contattato la nostra redazione per segnalare un problema, che non è certo alla situazione dell’edificio in cui abita. «Molte aree esterne sono senza luce da un anno – sbotta – e, anche qui, bande di ragazzini che arrivano perfino da via Resia, sono padrone della zona, in qualsiasi ora del giorno. Nei garage, le luci di servizio si accendono solo alle 21, quando, in inverno, è già buio da un bel po’. Chi vive qui, dopo una certa ora, ha paura di uscire di casa».













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