«Non arriverà mai nessun privato»

I sostenitori del fronte del no pensano al futuro dello scalo Il sindaco Beati (Vadena): «Deve restare piccolo come oggi »



BOLZANO. L’appuntamento è per questa sera alle 19 nella piazza di Laives: il sindaco Christian Bianchi ha deciso di festeggiare assieme alla popolazione, ai sindaci e agli amministratori comunali di Bassa Atesina e Oltradige il trionfo del fronte no che, al referendum di domenica, ha bocciato con il 70,6% dei voti il piano di finanziamento pubblico dell’aeroporto. Ma già ieri, quando subito dopo l’inizio dello spoglio si è capito che la vittoria sarebbe stata addirittura superiore alle più rosee aspettative, i sostenitori del no - tra questi anche Alessandro Zuech, Alessandro Cosi, Michele Alemi - che in questi mesi hanno fatto una campagna porta a porta, hanno festeggiato: lo hanno fatto a Laives come a Bolzano, nella sede dei Verdi di via Bottai, e in piazza Magnago, dove un piccolo corteo di auto, partito da Laives, è passato suonando i clacson davanti ai palazzi della Provincia, dove era in corso la conferenza stampa del presidente della giunta Arno Kompatscher che esce sconfitto dalla consultazione referendaria, ma con il merito - per i sostenitori del no - di aver voluto ascoltare la popolazione su un tema strategico.

Da dopo domani però, quando i festeggiamenti per il trionfo saranno finiti, bisognerà pensare al futuro dell’aeroporto. Il presidente Kompatscher ha ribadito che la Provincia metterà in gara la concessione e se la gara andrà deserta, la concessione tornerà all’Enac che indirà a sua volta una gara a livello europeo. A quel punto potranno arrivare i privati che, ovviamente, cercheranno di sfruttare al massimo l’impianto. Esattamente quello che si voleva evitare, facendo sì che la regia rimanesse nelle mani della Provincia.

Almeno per ora, comunque, i vincitori non si preoccupano del possibile arrivo di privati.

«Possiamo stare tranquilli - dice Bianchi - alla luce di una serie di fallimenti e senza il finanziamento pubblico, non arriverà nessuno. Del resto, con 6 milioni e mezzo di turisti all’anno e un trend in continua crescita, non credo che ci siano problemi per il futuro».

Anche Brigitte Foppa - consigliere provinciale verde residente a Montagna che assieme a Riccardo Dello Sbarba ha percorso in lungo e in largo la provincia per convincere anche gli indecisi - invita a non temere gli scenari disegnati dai sostenitori del fronte del sì: «La competenza in materia è della Provincia e quindi anche se arriveranno i privati verranno posti dei paletti ben precisi per l’utilizzo dello scalo. Costerà un po’ alla Provincia uscire dall’aeroporto? Costerebbe molto di più continuare a insistere in un’operazione fallimentare».

Bocciato in maniera netta il finanziamento pubblico, come immaginano i vincitori il futuro dello scalo?

«I sostenitori dell’aeroporto - dice il consigliere provinciale della Svp Oswald Schiefer, già sindaco di Cortaccia - sono delegittimati dal prendere qualsiasi decisione: la popolazione ha detto che lo scalo deve restare così com’è».

In concreto cosa significa?

«Un aeroporto piccolo com’è oggi - dice Alessandro Beati, sindaco di Vadena - dove però continuino ad esserci i voli charter ad uso e consumo della popolazione che abita in questa terra».

Soddisfatta del risultato Liliana Di Fede, la segretaria del Pd schierata per il no e quindi contro corrente rispetto al partito: «Ha vinto la qualità della vita».

Esulta Klauspeter Dissinger, presidente del Dachverband: «Il referendum ha dimostrato che per gli altoatesini l’aereo non è il mezzo di trasporto più adatto per i trasferimenti sulle brevi e medie distanze: la Provincia non può che prenderne atto». (a.m)













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