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Nuove regole Ztl, bene il debutto. «Ma serve l’app per i permessi» 

Il centro città. Il Comune: azzerati 2.700 vecchi permessi per l’ingresso, a regime non ne saranno concessi più di 500. Fattor: «Il carico-scarico al mattino funziona, corrieri ligi. Non così le grandi catene: dovranno aprire prima»



BOLZANO. La Ztl ha retto alla prova dei primi giorni: la nuova regolamentazione pare funzioni, ma necessita di correttivi, tre in particolare: artigiani, attività ricettive e commercianti chiedono che i permessi possano essere chiesti senza burocrazia, per via digitale, tramite un’app da smartphone; negli slarghi il Comune dovrà disegnare a terra delle piazzole di fermata per i furgoni, per evitare intasamenti e code nelle strettoie; soprattutto, finita la fase di test, fra una decina di giorni il Comune non tollererà più ciò che è accaduto ieri: niente bancali di merce abbandonati fuori dai negozi ancora chiusi. Specie le grandi catene. Almeno per la consegna merci, al mattino dovranno aprire prima.

Permessi ridotti a un quinto

La nuova ordinanza ha di fatto invalidato 2.700 permessi stratificatisi nel giro di decenni. «Stimiamo che in futuro, a regime, le autorizzazioni arriveranno ad essere meno di 500», chiarisce l’assessore Stefano Fattor, specificando che «la precedente ordinanza consentiva di rilasciare deroghe su semplice richiesta della parte politica. La più sfacciata: alla figlia di un ex deputato di mestiere “scrittrice” equiparata alla categoria dei giornalisti (che accedono se iscritti all’albo e solo se in servizio) e alla sua mamma che l’aiutava a scrivere i libri di cui sopra. La nuova ordinanza viene gestita esclusivamente dal comando di polizia municipale e solo il sindaco, previa delibera di giunta, la può modificare».

Per il resto, la giornata di mercoledì, con l’accesso per il carico-scarico solo al mattino, è andata bene, tranne per un aspetto: pacchi abbandonati fuori dai negozi ancora chiusi. Perché i corrieri espressi hanno fatto i compiti a casa - consegnando in tempo - alcune grandi catene no: serrande ancora abbassate al momento della consegna merci. «In questa fase di test c’è tolleranza, ma chi non si abitua fra dieci giorni verrà sanzionato: anche se il negozio è chiuso, devono mandare qualcuno ad aprire per ritirare la merce. Così ostruiscono il passaggio e occupano il suolo pubblico». A parte ciò, il disastro paventato da alcune cassandre ieri non si è verificato: «Devo dire che ringrazio molto gli autotrasportatori che hanno fatto da mediatori: Brt, Gls, Dhl, gli artigiani Cna: abbiamo lavorato bene, trovando soluzioni», così Fattor.

Subito i permessi digitali

Il presidente mandamentale dell’Unione commercio a Bolzano, Thomas Rizzolli, ammette: «Gli accessi alla Ztl dovevano essere rivisti, per concentrare i tempi di consegna dando il minor fastidio possibile a residenti pedoni e turisti, garantendo al tempo stesso che esercizi pubblici e negozi vengano serviti. Bene avere ampliato di mezz’ora la fascia mattutina, ma temo che ci siano troppe eccezioni. Anche al pomeriggio si rischia ci sia un traffico intenso». Prima o poi, sostiene, «tutti si doteranno di veicoli elettrici o ibridi. A tale proposito c’è amarezza fra chi si era convertito al metano per diventare più ecologico e ora al pomeriggio non può più accedere...» Il vero nodo, secondo Rizzolli, è però un altro: «Ne ho parlato col comandante Fabrizio Piras nei giorni scorsi. Si devono assolutamente semplificare le domande di accesso, come fanno a Merano: un formulario digitale, senza doversi recare in via Galilei o spedire email. E basta cartaceo. Fra il resto, così il sistema sarebbe totalmente automatico e le telecamere riceverebbero i dati senza intervento di personale del comando, che dovrebbe solo verificare la veridicità delle autocertificazioni di artigiani, attività ricettive ecc.» Il problema rimane le consegna di pacchetti ai privati: «Ogni giorno sono 5.000. Contrariamente ai mezzi della consegna merci ai negozi, che per questioni di sostenibilità economica viaggiano sempre pieni, i corrieri delle consegne a domicilio usano furgoni grandi, spesso datati perché per fare le consegne guadagnano due spiccioli e non possono permettersi di acquistare mezzi ecologici, e per di più magari portano a bordo solo dieci pacchetti».

Cna soddisfatta ma...

Come fa notare la Cna, il sistema ha retto. Tutti sono usciti fuori in tempo: diesel entro le 10.30, elettrici entro le 11. Se però si disegnassero degli stalli in via Portici e via Museo dove c’è più spazio - ci stanno due furgoni affiancati, uno in sosta e l’altro sorpassa - si eviterebbe che qualcuno si fermi per consegnare all’incrocio tra via Portici e piazza Erbe o nella parte iniziale di via Museo dopo piazza Erbe, dove ci sono le strettoie, il che comporta che si fa la fila e si rallentano le operazioni di consegna. Certamente ora siamo a febbraio, quindi consegne tutto sommato ridotte. A dicembre il sistema potrebbe non reggere, soprattutto se i commercianti (grandi catene) continuano ad aprire alle 9.30 o perfino alle 10. I corrieri sono in grado di consegnare dalle 6 in poi, realisticamente dalle 8 si potrebbe cominciare davvero. Alle 10.30 tutti fuori. Per la consegna di piccoli pacchi a residenti, uffici e studi professionali c’è da verificare nell’arco delle 24 ore perché alcuni corrieri (tipo Brt) hanno deciso di effettuare consegne a piedi per l’intera giornata, quindi anche al pomeriggio, lasciando i furgoni fuori dalla Ztl.

Rimane invece insoluto il nodo della App per gestire i permessi in sanatoria. Gli artigiani auspicano che si adotti una soluzione digitale. La chiedono da tempo. DA.PA

 













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