Giustizia

Palpeggiava minorenni al lido e in auto: sessantenne a processo 

È accusato di prostituzione minorile. Gli episodi sarebbero avvenuti tra il 2016 ed il 2018 in alcuni lidi dell’Alto Adige. Uno dei due minorenni si è costituito parte civile con i genitori


Mario Bertoldi


BOLZANO. Un altoatesino di 59 anni rischia una condanna sino a sei anni di reclusione (con una multa sino a 6 mila euro) con l’accusa di atti sessuali con minori. Per la natura stessa del reato l’inchiesta è stata curata dalla procura distrettuale di Trento che poi ha disposto il processo a Bolzano visto che i fatti (avvenuti tra l’aprile 2016 ed il maggio 2018) sono avvenuti in Alto Adige.

I ragazzini che l’uomo avrebbe indotto ad accettare iniziative di carattere sessuali sono due ma solo uno ieri mattina, in occasione della prima udienza, si è costituito parte civile con i propri genitori. Dopo le prime battute il processo è stato rinviato al prossimo 10 ottobre.

Il capo d’imputazione fa riferimento al secondo comma dell’articolo 600 bis del codice penale che fa riferimento a forme di prostituzione minorile. In questo caso il reato si configura negli abusi di carattere sessuale nei confronti di una parte lesa di età compresa tra i 14 ed i 18 anni il cui corpo - secondo le argomentazioni giuridiche alla base del reato - deve risultare oggetto di una sorta di compravendita. In sostanza perché possa configurarsi il reato in questione è necessario che vi sia una utilità offerta come contropartita.

Parte degli episodi contestati sarebbero avvenuti in occasione di giornate trascorse assieme in un lido dell’Alto Adige. L’uomo si sarebbe spinto a prendere iniziative esplicite di carattere sessuale nei confronti delle due vittima una delle quali avrebbe anche cercato più volte di difendersi mentre l’imputato lo palpeggiava del tutto incurante che qualcuno potesse accorgersi di quanto stesse accadendo. Altri abusi sarebbero avvenuti anche in macchina durante il viaggio di ritorno a casa.

Secondo quanto emerso nell’indagine (e riportato nel capo d’imputazione) l’uomo avrebbe elargito somme di denaro (mediamente tra i 50 ed i 100 euro) in cambio degli atti sessuali messi in atto.

In altre occasione, in particolare a uno dei due, avrebbe anche fatto una serie di regale comprandogli scarpe e vestiti e dicendogli più volte che era un bel ragazzo.

Fu il racconto ai propri genitori di uno dei ragazzini coinvolti a far scattare l’inchiesta della magistratura. Il processo si sta svolgendo rigorosamente a porte chiuse. L’imputato, che per il momento ha sempre cercato di negare, non può neppure cercare di percorrere la strada di un rito alternativo che la legge preclude proprio per reati di questa natura. Sarà dunque fondamentale l’eventuale conferma in aula delle due parti lese. La prossima udienza del processo, che potrebbe essere definito in tempi anche piuttosto rapidi, è stata fissata al 10 ottobre, giorno per il quale sono stati convocati alcuni testimoni.













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